22-1-2015- – 18:36 – I lavoratori di Pracatinat s.c.p.a. riuniti in Assemblea sindacale il giorno 16 gennaio 2015, venuti a conoscenza che la Giunta della Regione Piemonte ha deliberato la richiesta all’Assemblea dei Soci di avviare la liquidazione della società stessa, manifestano la propria profonda contrarietà all’ipotesi, perchè convinti che Pracatinat sia una società sana, che svolge da trentanni una riconosciuta funzione educativa e sociale, non solo in ambito regionale, ospitando finora in soggiorni didattici residenziali ca. 200.000 tra ragazzi e insegnanti e sviluppando numerosi e significativi progetti territoriali, ma in ambito nazionale, come riconosciuto e ribadito dalla Regione stessa in molteplici occasioni.
Le passività degli ultimi anni sono dovute, non tanto ad una riduzione di attività, quanto all’impossibilità di compensare con contenimenti di costi e/o significativi aumenti di attività la continua riduzione di contributi da parte dei Soci. In questi due ultimi anni è stato messo in atto dal Consiglio d’Amministrazione in accordo con i lavoratori stessi, che si sono accollati pesanti sacrifici, una profonda azione di contenimento dei costi, che pur tuttavia non è risultata sufficiente a far fronte alla situazione, evidenziando come la società debba affrontare una difficoltà non passeggera ma strutturale.
Si rende necessaria pertanto una profonda revisione della forma societaria e la definizione di una progettualità strategica.
I lavoratori ritengono che definire tale progettualità sia possibile.
Chiedono che a tal fine vengano esplorate tutte le strade e costruito un serio piano industriale che assicuri al contempo:
- la salvaguardia ed il rilancio della funzione educativa e sociale di Pracatinat, in particolare in un momento in cui è indicata come centrale la relazione tra educazione e l’obiettivo di costruire una società sostenibile, intelligente ed inclusiva dall’Unione Europea [strategia Europa 2010] e dal progetto di “Una Buona scuola”
- il superamento strutturale e definitivo dei meccanismi che producono passività
- la salvaguardia dei posti di lavoro [ca. 40 tra dipendenti e indotto].
- la salvaguardia del patrimonio edilizio e degli investimenti pubblici fatti in questi anni [ca. 13 milioni di euro].
Chiedono l’attivazione di un tavolo di lavoro tecnico che veda il coinvolgimento diretto ed attivo dei lavoratori in modo che essi possano dare un contributo fattivo. Un tavolo che produca esiti positivi entro tempi brevi ma ragionevoli.
Non comprendono invece l’accellerazione data dalla Regione alla situazione Pracatinat e solo ad essa, tanto più che pochi giorni fa il Presidente Chiamparino ha indicato il mese di giugno come orizzonte temporale entro il quale tutte le partecipate piemontesi devono produrre piani industriali che ne attestitino la solidità, procedendo in caso contrario alla chiusura delle realtà non sostenibili.
Questo trattamento particolare ci sembra che evidenzi una completa insensibilità rispetto a questo territorio, a questa situazione aziendale ed ai servizi educativi e sociali forniti dalla società.
Chiedono agli enti locali del pinerolese, alle OOSS, alle organizzazioni territoriali ed ai cittadini di dar voce anch’essi alla contrarietà circa la chiusura di un esperienza trentennale di qualità e del principale presidio lavorativo dell’Alta Val Chisone.
Chiedono a tutti coloro che hanno fatto esperienza della qualità dei servizi educativi e sociali forniti da Pracatinat e che hanno a cuore lo sviluppo di politiche di investimento nell’educazione, nella cultura e nell’ambiente di esprimere anch’essi la richiesta agli Enti Soci di far vivere e rilanciare Pracatinat, .aderendo alla petizione on line ed alle altre iniziative che verranno sviluppate nei prossimi giorni.