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Nove piani. “ Emergono le debolezze del progetto del Turck”

80F60531-D605-41FD-BA36-E18419F99939Ieri sera, in un salone dei Cavalieri gremito di persone ( nel rispetto delle norme anti Covid ) sono state presentate le osservazioni depositate rispettivamente da Italia Nostra e dalle associazioni Legambiente, Salviamo il Paesaggio e Rita Atria Pinerolo In relazione al progetto del Turck.

 

Tra i presenti numerosi consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione. Tra questi ultimi sono intervenuti, nel dibattito seguito all’illustrazione delle osservazioni da parte di David Terracini ( Italia Nostra ) e di Enzo Garnero ( Salviamo il Paesaggio, anome anche di Legambiente e dell’associazione Rita Atria ), Fioravanti Mongiello  ( Lega ) e Silvia Lorenzino ( PD e già candidata Sindaco per il centrosinistra ). Entrambi i consiglieri hanno mostrato apprezzamento per la serata, per i suoi contenuti e modalità di organizzazione e di presentazione delle tesi, in particolar modo, ma non solo, per l’illustrazione, da parte del professore ed architetto Riccardo Rudiero, dell’importanza storico documentale dell’edificio dell’ex merlettificio Turck e della necessità della sua conservazione e del suo restauro.

Gli intervenuti si sono soffermati sui numerosi, tra i punti contenuti nelle osservazioni, tra i quali la necessità di contenere l’altezza del numero di piani delle cosiddette due “case alte” di nove piani e la diversa collocazione dei nuovi edifici, che andrebbero altrimenti a creare un “cono d’ombra”di grave nocumento per il plesso scolastico di via Serafino.

Come Italia Nostra abbiamo, inoltre evidenziato, l’ottenimento ( il decreto è dello scorso 30 settembre ) da parte della Soprintendenza del vincolo di salvaguardia della parte di edificio ( ex merlettificio Turck) posto all’altezza del salto d’acqua, porzione di edificio che non potrà essere abbattuto e ricostruito, ma che dovrà essere restaurato a spese della proprietà privata. Soluzione,comunque, non ritenuta soddisfacente; di conseguenza continuerà la battaglia per il mantenimento dell’intero edificio, condividendo diversamente la necessità di giungere ad una soluzione per lo stato di degrado complessivo dell’area.

 

Da parte di tutti cloro che sono intervenuti il contenuto del PEC è stato giudicato vago e debole nelle proposte, che rimangono indefinite per molti aspetti, che sono tutt’altro che di dettaglio.

La serata si è conclusa con l’auspicio che la commissione urbanistica che dovrà esaminare le osservazioni sia pubblica e che vi vengano invitati ( con diritto di parola ) i presentatori delle osservazioni stesse ( richiesta già avanzata anche dal partito Democratico con un proprio documento critico verso i contenuti del PEC). E’ stato inoltre formulata la richiesta in tempi brevi di un incontro con il Sindaco, assente giustificato ieri sera, per un precedente impegno già assunto.

Maurizio Trombotto

presidente Italia Nostra sezione del pinerolese

 

E sulla questione ha preso posizione il Pd.

riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa inviato alla redazione .

CONSIDERAZIONI SUL PROGETTO DI TRASFORMAZIONE DELL’AREA TURCK
Come gruppo consiliare del Partito Democratico crediamo che il dibattito sulla trasformazione dell’area dell’ex merlettificioTurck meriti alcune ulteriori riflessioni, alcune valutazioni di merito e di metodo e alcune proposte di modifica di quanto oggi approvato.
Lo facciamo a partire da una considerazione di carattere generale condivisa da tutti: l’area ha sicuramente bisogno di essere riqualificata; il degrado ambientale e sociale che da anni caratterizza questa parte di territorio urbano ha creato e continua a creare problemi e preoccupazioni di tipo diverso.
Allo stesso tempo partiamo da un’ulteriore certezza: l’area, per dimensioni, per posizione e per caratteristiche (anche di carattere storico-documentario), rappresenta una parte importante di quello che potrà (potrebbe e dovrebbe) essere la Pinerolo del futuro.
Il Sindaco, a margine dell’approvazione dello strumento urbanistico esecutivo, ha dichiarato che quanto progettato è il miglior punto di caduta (il miglior compromesso) che si potesse raggiungere in relazione al tenere in equilibrio gli interessi dei privati, proprietari dell’area, e gli interessi pubblici, in questo caso gli interessi portati avanti dall’Amministrazione rappresentata da Luca Salvai.
Noi crediamo che non sia così e che non sia corretto dire (come sostenuto dal Sindaco) che “l’ente pubblico non avesse alcuna prerogativa su quel terreno” e che la trasformazione dell’area debba essere ricondotta principalmente a valutazioni di tipo economico del tipo: “si venderà tutto con facilità”.
L’ente pubblico in ogni atto amministrativo che determina lo sviluppo e la trasformazione del proprio territorio dovrebbe avere ben chiaro quale sia il proprio ruolo e la propria funzione e in questo caso tutto ciò non sembra essere compiutamente avvenuto.
Al fine di ricordare quali fossero le prerogative dell’Amministrazione è utile richiamare quanto contenuto all’art. 3 del Protocollo di intesa sottoscritto tra i soggetti proponenti e la Città di Pinerolo il 24 febbraio 2014 e in particolare ai commi 2 e 3 dello stesso articolo che recitano quanto segue:
“Gli obiettivi di interesse pubblico, definiti dall’Amministrazione comunale, che i proponenti dovranno perseguire della redazione del Piano Particolareggiato sono i seguenti:
3.2 garantire l’integrazione e la riqualificazione delle infrastrutture primarie e delle aree a verde piantumato curandone le connessioni con le reti, gli spazi e la viabilità esistente nella zona
3.3 garantire la ridefinizione plano volumetrica con ricostruzione e riposizionamento degli edifici esistenti nell’ambito del complesso degli interventi progettuali di nuovo impianto, in modo coerente con i caratteri di valore storico-documentario eventualmente riscontrabili nelle preesistenze e nell’intorno e con le esigenze di massima fruizione degli spazi di uso pubblico e delle visuali complessive della zona”
Alla luce di quanto contenuto nel protocollo di intesa ma anche e soprattutto alla luce di quanto accaduto negli ultimi due anni a causa dell’emergenza sanitaria crediamo che i contenuti dello

Strumento urbanistico esecutivo non siano in linea con le necessità della nostra città e con i bisogni dei cittadini e non rispondano pertanto in maniera corretta a quelli che dovrebbero essere oggi gli interessi pubblici da tenere in equilibrio con gli interessi privati.
Nella consapevolezza che oggi ripartire da zero non sia possibile crediamo che sia però necessario rimettere mano ai contenuti del Piano Particolareggiato portando alcune modifiche necessarie e di pubblico interesse.
Ne proponiamo alcune:
1. diminuire del 25% la capacità edificatoria complessiva dell’area (in linea quindi con i contenuti del Progetto preliminare della variante al PRGC) eliminando la previsione della costruzione delle due torri verso corso Piave e realizzando a loro posto due parcheggi pubblici a servizio del centro cittadino;
2. non prevedere alcuna destinazione d’uso per i nuovi fabbricati che non sia quella residenziale;
3. spostare la cortina edificata in adiacenza delle scuole Giovanni XXIII e Anna Frank di almeno venti metri verso est per non mettere in ombra i due fabbricati scolastici e per riorganizzare gli spazi esterni e gli ingressi alle scuole stesse; questo consentirebbe di pensare a nuovi modelli di fruizione delle scuole e di avere anche degli spazi di filtro tra la viabilità in progetto, i parcheggi pubblici (oggi non previsti e da prevedere) e gli ingressi alle scuole per la sicurezza in entrata e in uscita dei bambini e per consentire allo stesso tempo di non chiudere al traffico via Serafino in alcuni momenti della giornata;
4. rimettermanoalsistemaviarioeinfrastrutturale(pensiamoinfattianchealcaricocheil nuovo intervento avrà sulla rete fognaria esistente) del progetto approvato. L’attuale organizzazione viaria così come prevista metterà in grande difficoltà una zona di Pinerolo che in alcuni momenti della giornata risulta già oggi non essere in grado di sopportare l’attuale volume di traffico. L’ipotesi di completamento del sistema viario di accesso e uscita dall’area in funzione della trasformazione futura di altre aree (o ancora peggio con l’eliminazione della linea ferroviaria) non è infatti oggi accettabile perché siamo certi che non troverà alcuna applicazione in futuro. Pensare di scaricare su corso Piave 32mila mq di nuova edificazione su due arterie in entrata e in uscita con rotonda finale per il rimando delle automobili non è sostenibile;
5. prevedere a carico dei privati attuatori un incarico progettuale specifico finalizzato a definire le opere e le azioni necessarie per valorizzare al meglio il patrimonio storico- documentario esistente;
6. prevedere a carico dei privati attuatori un incarico progettuale specifico per la progettazione del verde pubblico e per la valorizzazione del sistema dell’acqua come elemento caratterizzante l’area, incarico che dovrà rivolgere particolare attenzione alla nuova piantumazione attraverso la messa a dimora di un numero di alberi pari a quanti sono oggi esistenti nell’area maggiorato del 30%.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Pinerolo

 

 

 

 

 

 

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