“Sebbene siamo una minoranza non ci sentiamo per questo motivo penalizzati. Siamo una chiesa in cammino, facciamo passi semplici ma non ci fermiamo”. Lo dice Alessandra Trotta, diacona metodista, siciliana, un avvocato che ha posato la toga per portare aiuto a chi soffre e diffondere la parola del Vangelo.
Questa è la seconda volta, dopo la nomina della pastora Maria Bonafede, che il Sinodo affida alla guida di questa chiesa protestante una donna. Anche quasi tutta al femminile è la composizione delle Tavola valdese: su sette nomine cinque sono state assegnate a donne:oltre alla moderatora infatti risultano eletti, Erika Tomassone (vicemoderatora) pastora a Villar Perosa e Pramollo, Laura Turchi, Greetje van der Veer, Dorothea Müller e completano due uomini, Ignazio Di Lecce e. Italo Pons.
Nel suo percorso di guida della chiesa Alessandra Trotta partirà sempre da un presupposto di base: l’umiltà e la fiducia, e rivolgendosi al mondo politico dice: “La politica dovrà lavorare per preservare i diritti di tutti”. E sul tema di accoglienza, corridoi umanitari, decreto sicurezza lei indica la strada da seguire: “ E’ semplice basta leggere la nostra Costituzione dove vengono individuati i comportamenti da seguire”. Poi sul tema della tutela dell’ambiente rivolge il suo ringraziamento ai giovani che sono più sensibili e attenti nel rispetto della natura.
