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Buona domenica: alle suore Giuseppine di Pinerolo, maestre d’accoglienza

giuseppine25-12-2016 – 10:34 - Buona domenica: alle suore Giuseppine di Pinerolo, maestre d’accoglienza

Quarto appuntamento con la  rubrica che, prendendo le distanze dai ritmi frenetici che il web impone, va alla ricerca  di  notizie, per approfondirle o riflettere su quanto è accaduto. E visto che è una giornata di festa, cercheremo di dare solo belle notizie o almeno di vedere il bicchiere mezzo pieno, raccontandone quindi l’aspetto migliore: buona lettura.

Faatima, Hannan, Nasira, Naila. Nomi scelti a caso, di donne alla ricerca d’emancipazione accomunate dallo stesso sguardo. Negli occhi un mix: il risultato di orrori visti che rimangono  indelebili nella mente e di speranze che hanno nel cuore, che le porta a guardare ad  un futuro migliore. E a porgere loro la mano sono state le suore Giuseppine di Pinerolo. Hanno messo a disposizione una casa per accoglierle e dare loro la possibilità di affrontare un futuro diverso. Arrivano dalla Siria, sono scappate dalla distruzione di Aleppo, altre dal Niger e altre ancora da quegli angoli del mondo fatti a brandelli dall’odio, dalla guerra, dalla disperazione. Donne sole, ospitate nel centro di accoglienza di Settimo. Una soluzione temporanea in attesa che la prefettura trovi per loro una soluzione.  A Pinerolo ne arriveranno una ventina  a giorni, hanno trovato una  casa, è della suore  che hanno offerto ospitalità, aiutate anche dai  mediatori culturali. Un compito non privo di difficoltà, ma il percorso verso l’integrazione deve pur cominciare dai gesti semplici. Sottolinea la Madre superiora delle Giuseppine, suor Gabriella: “ Alcune dovranno imparare tutto, la lingua certamente, ma anche a cucinare usando il gas. Un passo dopo l’altro, l’importante è mettersi in cammino”. Strade nuove per donne che sono arrivate clandestinamente in Italia, che hanno visto morire sotto ai bombardamenti i loro genitori o altre donne che dal bordo dei  gommoni hanno guardato impotenti  scomparire in acqua sorelle e bambini. Altre ancora frustate solo perché si sono tolte il velo. “ Abbiamo solo seguito quanto recita il Vangelo- dice la Madre superiora- dando un riparo a chi ha freddo, in attesa che vengano concluse le pratiche per stabilire se potranno ottenere il riconoscimento di rifugiati”. E ricordando poi l’invito di Papa Francesco dice: “ Si deve accogliere, accompagnare e poi integrare”.

Buona domenica

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Antonio Giaimo

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