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Luca Barbero, Pd: “Pinerolo ha bisogno di discontinuità”

Luca Barbero, Pd

Luca Barbero, Pd

Il Partito Democratico entra nel vivo del dibattito politico che si è aperto  a Pinerolo con dichiarazione ufficiale del sindaco Luca Salvai di ricandidarsi. E lo fa con un articolato documento che ha inviato alla redazione di Come e Dove nel quale illustra il proprio punto di vista sul futuro di Pinerolo. E sebbene alcune delle decisioni prese in questi anni dal M5s potrebbero essere condivise anche dal Pd su altre, come ad esempio la variante al piano regolatore il Pd particolarmente critico.

E  Luca Barbero, segretario del Pd, sulla  sua candidatura a sindaco di Pinerolo, al momento non si sbilancia e dice : ” Ci sono anche altre candidature valide e fra queste penso a quella di Consigliere comunale”

 Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa del Pd, sezione di Pinerolo

Le note uscite negli ultimi due giorni a firma di Luca Salvai e del M5S di Pinerolo lasciano stupiti per le ragioni sostenute ma non ci trovano sorpresi per il risultato finale. 

Le prese di posizione unilaterali e pubbliche del Sindaco e del M5S degli scorsi mesi (interviste e dichiarazioni rilasciate a buona parte dei giornali locali nei quali si afferma di non essere disponibili ad alcun ragionamento di discontinuità per nuovi obiettivi di carattere programmatico, per la ridefinizione di metodi e modelli di lavoro e per la possibilità di discutere della candidatura a Sindaco) e il lavoro che si sta facendo per costruire una o più liste civiche a sostegno della candidatura a Sindaco di Luca Salvai (tenute più o meno all’oscuro degli altri partecipanti al confronto) ne erano solo l’anticipazione. 

La chiarezza del passaggio politico consente quanto meno si andare oltre all’ambiguità delle cose dette (e poi regolarmente rinnegate) dal M5S al Tavolo promosso da Sinistra Italiana. 

Alla fine sono prevalsi due aspetti che crediamo sia utile evidenziare: 

  1. che il Sindaco sia ostaggio del M5S e delle sue contraddizioni e incapacità di lettura delle dinamiche cittadine e del clima sociale che sta emergendo; 
  2. che sia prevalsa (sia nel Sindaco che nel M5S) la logica del preferire l’annuncio ad effetto e il richiamo all’autosufficienza politica. 
 

Il tutto ci è spiegato a partire da una presunta volontà di aprirsi al civismo e alla Città, quando, diversamente, le ragioni sono invece da ricercare nella vera essenza del M5S: la rivendicazione identitaria e fintamente (perché ormai non più credibile) antipartitica. 

Rincresce dover così prendere atto come da parte del Sindaco e del M5S non ci sia stata la voglia di cogliere, a partire dal lavoro fatto da buona parte delle forze politiche e dal confronto che ne è scaturito, una opportunità di crescita politica e amministrativa per tutti.  

Al Partito Democratico era stata imputata la responsabilità di non aver esplicitato con chiarezza cosa si dovesse intendere per discontinuità. 

Discontinuità non significa necessariamente annullare tutto quello che c’era in precedenza per ripartire da zero e il documento del Partito Democratico presentato al Tavolo promosso da SI, caratterizzato più da domande che da risposte, era (ed è ancora) da leggere in questa direzione. 

Se per discontinuità avessimo solo inteso “cancellare il passato” non avremmo infatti iniziato alcun confronto e ci saremmo limitati a ricordare tutti i passaggi politico-amministrativi che abbiamo fortemente criticato e contrastato in questi ultimi quasi 5 anni in Consiglio comunale. 

Discontinuità significa, diversamente, saper attivare capacità di analisi, di critica e di ascolto per orientare gli obiettivi in altro modo, in modo più rispondente alle esigenze che i tempi e i problemi di oggi richiedono. Far finta di non vedere questa necessità è miopia politica. 

Queste sono le cose dette dal Segretario del Partito Democratico di Pinerolo all’attuale Sindaco in più occasioni e soprattutto sono le cose sostenute sempre in questi ultimi mesi e scritte nel nostro contributo al programma a partire da quelle che dovrebbero essere le domande alle quali cercare di dare risposta. 

Il confronto iniziale fatto sul programma (iniziale perché non ancora concluso) è stato comunque utile e proficuo perché convergente in molti passaggi e nelle prospettive tracciate.  

Le prese di posizione sancite negli ultimi due giorni vanno invece in un’altra direzione, nella direzione identitaria, dell’autosufficienza e dell’indisponibilità a qualsiasi apertura che non sia la semplice e improponibile (perché non accettabile) riproposizione tout court di quanto già visto e anche subito negli ultimi anni. 

Dalla lettura dei diversi contributi portati dai soggetti politici partecipanti al Tavolo, dall’ascolto dei diversi confronti avvenuti su temi specifici e dalla discussione avvenuta con i soggetti promotori del progetto “Ripartiamo insieme” sono emerse richieste di discontinuità?  

Secondo noi sì e non poche e in quanto tali vanno lette anche come critica all’attuale Amministrazione. 

Come Partito Democratico continueremo a lavorare sulla necessità di apportare le dovute e necessarie discontinuità perché senza discontinuità Pinerolo è destinata a spegnersi. 

Tra queste ne anticipiamo alcune che saranno centrali (per i riferimenti, per il metodo e per i contenuti) nei prossimi anni di amministrazione:  

  • far sì che il Piano Nazionale di Resilienza e per la Ripresa (Digitalizzazione e Innovazione, Rivoluzione verde e Transizione ecologica, Infrastrutture per la mobilità, Istruzione e formazione, Equità di genere e territoriale, Salute) e i 17 punti dell’Agenda 2030 diventino la stella polare di tutte le azioni politiche e amministrative; 
  • affermare che Pinerolo e il Pinerolese hanno bisogno (per uscire dalla logica della semplice “gestione condominiale”  e per competere con gli altri territori nella corsa ai finanziamenti a partire da quelli del Next Generation EU) di darsi progetti ambiziosi a scala territoriale (e coerenti con il precedente punto) con prospettive temporali a breve, media e lunga scadenza che tengano insieme pubblico e privato, risorse pubbliche e risorse private, progettualità pubblica con iniziativa privata locale; 
  • chiedere che la ex caserma Bochard e il Centro storico delle istituzioni (dalla Caprilli a Palazzo Vittone),  il Centro studi di san Lazzaro con il Parco della pace diventino i luoghi fisici dove sviluppare una progettualità finalizzata alla cultura, alle culture, all’istruzione e alla formazione, al sapere e al tempo libero in grado di incidere in maniera positiva sul nostro futuro; 
  • definire le destinazioni ipotizzate per il riuso delle aree pubbliche centrali di Pinerolo; 
  • impegnarsi fino in fondo affinché la ferrovia Torino-Pinerolo-Torre Pellice diventi una infrastruttura importante e fondamentale sulla quale costruire il futuro del sistema del trasporto pubblico locale; 
  • affrontare seriamente il tema di come creare opportunità di lavoro per costruire giustizia sociale; 
  • costruire attorno ad ACEA un nuovo modello di economia circolare; 
  • affiancare alla difesa dell’ospedale di Pinerolo un progetto finalizzato alla promozione della “medicina di territorio”, intesa come servizio integrato  socio-sanitario, diffuso sul territorio che abbia tra i suoi obiettivi, oltre la cura e la presa in carico di determinate patologie, l’assistenza domiciliare e la prevenzione; 
  • lavorare per la costruzione di un unico Consorzio territoriale per la gestione dei servizi sociali; 
  • fare una valutazione sulle esperienze portate avanti legate al tema della partecipazione e alla costruzione di nuovi modelli di cittadinanza. 
 

Nel confronto all’interno del Tavolo promosso da Sinistra Italiana a noi non interessava solo guardare al recente passato perché su questo non potevamo e non possiamo che essere critici.  

A noi interessava ieri e interessa tanto più oggi guardare piuttosto al futuro con gli stessi occhi dei nostri interlocutori (e crediamo anche di buona parte della Città) perché crediamo che Pinerolo e il Pinerolese meritino un grande cambio di passo rispetto agli ultimi 5 anni, anni dove è quasi sempre prevalsa la logica della semplice “gestione condominiale” di scarsa prospettiva destinata sempre e solo a risolvere la criticità o il problema emergente. 

In questo quadro il Partito Democratico di Pinerolo continuerà, nel solco del molto lavoro già sviluppato dal Tavolo promosso da Sinistra Italiana, a guardare al futuro con fiducia e con responsabilità per costruire, con tutti coloro che saranno disponibili a farlo (a partire dai partecipanti al Tavolo promosso da SI che saranno disponibili), una coalizione civica e politica di centro-sinistra ampia e plurale che sappia realmente aprirsi alla società civile e alle istanze che da quest’ultima provengono per definire la miglior figura di candidato a Sindaco insieme alla Giunta che con lui sarà chiamata a lavorare per il nostro territorio.  

Buona campagna elettorale a tutti nella convinzione che i cittadini sapranno scegliere il meglio e soprattutto le capacità e le competenze. 

 

Luca Barbero, per la Segreteria del Circolo PD di Pinerolo 

 

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