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Una celebrazione per ricordare Norma Cossetto, vittima delle foibe

Norma Cosetto

 

“Un fiore che non appassisce 1943-2023″. Oggi, venerdì 6 ottobre,  a Pinerolo alle ore 17 si ricorderà la figura di Norma Cossetto a 80 anni dal suo martirio.Venne gettata nelle foibe.   Per la ricorrenza ci sarà la
deposizione di un mazzo di rose al “Monumento alle vittime della violenza e
dell’intolleranza”, Viale Cavalieri di Vittorio Veneto.

Interverranno:
Fioravanti Mongiello, Capogruppo Consiliare Lega Salvini Piemonte, Città di Pinerolo;
Gianni Luigi Gamba, in rappresentanza ufficiale del Comitato 10 febbraio.

Il prof. Stefano Drago, già assessore alla Cultura comune di Pinerolo, presidente
dell’associazione Nazionale fra mutilati ed invalidi di guerra e fondazione Regione
Piemonte promotore del Monumento “Mai più guerre”, essendo assente in quanto
impegnato in Sardegna a Carbonia per il Gemellaggio Piemonte-Sardegna Ana-Anmig,
verrà letto un suo comunicato.

Un suo profilo tratto dall’ Enciclopedia delle donne. it

Norma Cossetto, studentessa universitaria istriana, torturata, violentata e gettata in una foiba. È stata uccisa dai partigiani di Josip Broz, meglio conosciuto come Maresciallo Tito, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943. Le foibe sono voragini rocciose a forma di imbuto rovesciato, create dall’erosione di corsi d’acqua, tipiche della zona carsica.
La sua storia è emblematica dei drammi e delle sofferenze delle donne dell’Istria e della Venezia Giulia negli anni dal 1943 al 1945. Colpevoli spesso di essere mogli, madri, sorelle o figlie di persone ritenute condannabili dal regime, molte donne in quegli anni vennero catturate al posto dei loro congiunti, usate come ostaggi o per scontare vendette personali…….

Il 25 settembre un gruppo di partigiani titini irrompe in casa Cossetto razziando ogni cosa. Il giorno successivo prelevano Norma che viene portata nella ex caserma dei Carabinieri di Visignano dove i partigiani la tormentano, promettendole libertà e mansioni direttive, se avesse accettato di collaborare con il Movimento Popolare di Liberazione. Al netto rifiuto, viene rinchiusa con altri parenti, conoscenti ed amici nella ex caserma della Guardia di Finanza a Parenzo. La mattina seguente alcuni membri della famiglia Cossetto cercano di farle visita portando cibo e vestiario di ricambio ma vengono allontanati con la scusa che l’indomani tutti gli arrestati sarebbero ritornati alle proprie abitazioni…………

Norma, che continua a rifiutare ogni collaborazione con il Movimento Popolare di Liberazione, viene portata in una stanza a parte dell’edificio, spogliata e legata ad un tavolo. Qui è ripetutamente violentata da diciassette aguzzini, e dopo giorni di sevizie viene gettata nuda nella foiba di Villa Surani, sita alle pendici del Monte Croce, vicino alla strada che da Antignana porta al villaggio agricolo di Montreo. È la notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943………
Il 10 dicembre 1943 i Vigili del Fuoco di Pola, al comando del maresciallo Arnaldo Harzarich, recuperano la salma di Norma: rinvenuta supina, nuda, con le braccia legate con il filo di ferro, su un cumulo di altri cadaveri aggrovigliati……
La salma di Norma viene composta nella piccola cappella mortuaria del cimitero di Castellerier. Dei suoi diciassette torturatori, sei vengono arrestati e obbligati a passare l’ultima notte della loro vita nella cappella mortuaria del locale cimitero per vegliare la salma della giovane prima di venire fucilati dai tedeschi il mattino seguente…….

I riconoscimenti

Nel dopoguerra, l’8 maggio 1949, il Rettore dell’Università di Padova, Aldo Ferrabino, su proposta di Concetto Marchesi e del Consiglio della Facoltà di Lettere e Filosofia, le conferisce la laurea ad honorem, specificando che Norma è caduta per la difesa della libertà.
L’8 febbraio 2005 l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi concede alla giovane istriana la medaglia d’oro al merito civile.
Il 10 febbraio 2011 l’Università degli Studi di Padova e il Comune di Padova, nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata del Ricordo in memoria delle vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, scoprono nel Cortile Littorio del Palazzo del Bo’ una targa commemorativa.
Il Comune di Limena (Padova) nell’aprile 2011 dedica a Norma la Biblioteca Comunale. Diverse città italiane le dedicano una via come ad esempio, il Comune di Narni (Terni) nel luglio 2011, e il Comune di Bolzano nell’ottobre 2012.

Considerazioni finali 
La vita e soprattutto la morte di Norma – o meglio le ragioni delle violenze subite e della sua uccisione – continuano tuttavia a essere oggetto di interpretazione politica, in particolare il suo presunto legame diretto con il fascismo. Ricerche d’archivio avvalorano di contro la tesi che Norma ha sempre dimostrato un totale disinteresse per la politica. Norma, come molte altre centinaia di donne e uomini infoibati, è stata uccisa perché colpevole di abitare un’area geografica oggi divisa tra Italia, Slovenia e Croazia. In questo senso, la figura di Norma e la sua rilevanza storica si devono leggere storicamente e politicamente perché questa giovane donna è una delle tante vittime dell’etnicidio che nel 1943 e nel 1945 ha sconvolto queste aree di confine.

 

 

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