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Video| Controlli alla fonderia Pinerolese dei “Toret” a Frossasco

OLYMPUS DIGITAL CAMERAAlla Fonderia Pinerolese dopo una segnalazione è arrivata l’ispezione della Citta Metropolitana che ha diffuso un comunicato stampa

EMISSIONI FUORI NORMA, RIFIUTI SPECIALI SMALTITI NON CORRETTAMENTE E RISCHI ALLA SALUTE PER I DIPENDENTI: SANZIONATA UNA FONDERIA DI GHISA MECCANICA E ARTISTICA DI FROSSASCO

A seguito di una segnalazione da parte di alcuni cittadini residenti a Frossasco, gli agenti del Nucleo di vigilanza ambientale del Servizio aree protette della Città Metropolitana di Torino sono intervenuti in un impianto dov’era in atto un’attività di fusione di metalli con emissione di fumi in atmosfera. Durante l’operazione, coordinata con gli esperti tecnici dell’Area ambiente, gli agenti del Nucleo di vigilanza ambientale hanno compiuto una verifica nella banca dati della Città Metropolitana, da cui è emeso che la ditta  non era in possesso di alcuna autorizzazione in corso di validità ai sensi del Decreto legislativo 152 del 2006. La società non risultava come censita, ma, a seguito di una visura camerale, è emerso che dal 2007 è operativa come fonderia di ghisa meccanica e artistica. È emerso chenei primi sei mesi del 2018 ha prodotto numerosi manufatti.

Guarda il video:

 

Ricorrendo i motivi di particolare urgenza per il pericolo che le  tracce del reato andassero disperse e/o fosse modificato lo stato dei luoghi, gli agenti del Nucleo di vigilanza ambientale hanno immediatamente contestato due violazioni alle norme di legge:

- l’esercizio di uno stabilimento che produce emissioni in atmosfera in assenza dell’autorizzazione preventiva, ai sensi dell’articolo 269 comma 1 del Decreto legislativo 152 del 2006

- la violazione delle norme tecniche del deposito temporaneo in assenza dei titoli autorizzativi, ai sensi del combinato disposto degli articoli 183 comma 1 lettera bb punto 2, 208, 214, 215, 216, sanzionati dall’articolo 256, comma 1 lettera a della stessa norma.

Sono state evidenziate numerose carenze, relative sia agli impianti di filtraggio delle emissioni in atmosfera dei silos di stoccaggio che ai forni di fusione che smaltivano i fumi all’interno dell’ambiente di lavoro.

È inoltre emrso che i rifiuti prodotti dalle lavorazioni - polverino derivante dagli impianti di abbattimento delle emissioni in esercizio in azienda, forme e anime da fonderia - venivano mischiati e stoccati in una vasca in cemento priva di copertura e non dotata di raccolta delle acque meteoriche di dilavamento.

A seguito di approfonditi controlli all’azienda è stato prescritto di procedere alla rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento di tutti i rifiuti speciali originati dal ciclo produttivo, classificandoli in base alRegolamento dell’Unione Europea 1357 del 2014, procedendo ad analisi chimiche, per valutarne preventivamente l’eventuale pericolosità e di conseguenza le corrette modalità di trasporto e smaltimento presso aziende autorizzate.

Il trasgressore è stato inoltre diffidato ad ottenere l’autorizzazione preventiva alle emissioni in atmosfera, attraverso la presentazione di un’istanza di Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), affinché gli impianti possano essereadeguati alle normative vigenti, salvaguardando i posti di lavoro nel rispetto della sicurezza degli operatori.

Come spiega il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco, che è titolare delle deleghe per l’ambiente, “questa attività rientra nel più vasto campo della vigilanza ambientale della Città Metropolitana, che comprende, oltre alle attività di contrasto agli illeciti riguardanti la circolazione con mezzi fuoristrada, la caccia, la pesca, la tutela della flora protetta, anche l’importante sezione dedicata  all’abbandono  dei rifiuti sul territorio, alla non corretta  gestione in aziende produttive e alla verifica delle emissioni in atmosfera delle attività produttive”. L’attività di polizia giudiziaria svolta presso la ditta di Frossasco sarà oggetto di ulteriori approfondimenti da parte degli uffici della Città Metropolitana e di altri organi di controllo. Seguirà la notifica dei verbali di prescrizioni in materia di contravvenzioni ambientali ai sensi del Decreto legislativo 152 del 2006. L’intervento determinerà anche una riqualificazione generale dell’azienda, con l’adeguamento dei sistemi di sicurezza dei luoghi di lavoro, affinché le attività siano svolte nel rispetto della salute  dei lavoratori.

LA REPLICA DELL’AZIENDA:

Le nostre attività, come risulta dal verbale non inquinano, il vascone del contenimento dei fanghi di lavorazione ci era stato all’epoca autorizzato dall’Asl ma ora metteremo una copertura per la pioggia e richiederemo i permessi oggetto delle prescrizioni. Non sono stati i cittadini a lamentarsi della nostra attività ma il controllo è arrivato dopo una segnalazione delle lega Anticaccia che aveva notato che da un vascone di stoccaggio dei rifiuti c’era stata una piccola perdita di materiali inerti

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