L’ombra è l’ignoto, l’ombra siamo noi e l’altro, il potenzialmente diverso, forse un nemico in agguato, forse l’osceno o forse il grottesco. In questo spettacolo ci sono spazi di proiezioni diversi, schermi come prospettive oniriche, nelle inconsce condensazioni sia dell’artista sia di chi vede: ogni visione realizza una realtà..
Come nel teatro d’ombre orientale, lo spettatore avrà la possibilità di osservare da punti diversi la creazione dell’ombra o la dissoluzione della luce attraverso corpi, oggetti, materia; ogni angolo di visione avrà il suo senso.