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Torre Pellice approva una mozione per difendere l’ambiente

Paolo Giordano, Consigliere delegato ad Ambiente e Rifiuti, in occasione dell’ultimo Consiglio comunale ha presentato una mozione per tenere alta l’attenzione sui cambiamenti climatici e sulle ricadute per l’ambiente.

Un cielo stellato sopra al Monviso in una bella foto di Pier Luigi Garis

Un cielo stellato sopra al Monviso in una bella foto di Pier Luigi Garis

Ha introdotto la mozione con una lettera che ha voluto inviare anche alla nostra redazione e che pubblichiamo:
“Ritengo che la nostra Amministrazione sia sempre stata attenta ai temi ambientali e al coinvolgimento dei giovani, ma il movimento del FFF (Friday For Future) sta dicendo a noi, e alla politica tutta, che l’attenzione non è più sufficiente. Ci sta chiedendo a gran voce di fare di più. In maniera celere e pratica, perché siamo immersi in una crisi ambientale senza precedenti.
Invitandovi a rileggere la mozione, vorrei però soffermarmi su una realtà che ci riguarda molto da vicino poiché, invece di ricorrere ad esempi lontani di isole esotiche a rischio di sommersione, è possibile osservare a pochi chilometri da Torre Pellice un fenomeno che ben esemplifica l’urgenza di un cambiamento di rotta.
A fine settembre, in occasione del FFF che ha posto l’attenzione sui ghiacciai, sono stato coinvolto da una delegazione di ambientalisti e di esperti locali ed abbiamo raggiunto la prossimità dell’ultimo ghiacciaio pensile presente sulla parete nord del Monviso, il “Coolidge”, a quota 3200 metri, per verificarne lo stato di salute, in rapporto all’estensione ed allo spessore del manto nevoso.
Il ghiacciaio ormai si sta riducendo ad una sottile lingua di ghiaccio, patendo in maniera diretta il fenomeno del riscaldamento globale. Proprio a causa del cambiamento climatico, aveva già subito un distacco che lo aveva ridotto
considerevolmente, infatti il 6 luglio del 1989, 2/3 della superficie, composta di neve e detriti, era scivolata a valle riversandosi principalmente nel sottostante lago Chiaretto.
Ebbene, solo quattro giorni fa, a Santo Stefano, è seguita un’ulteriore frana che ha interessato nuovamente la parete nord del nostro Re di Pietra. Anche quest’ultimo distacco è riconducibile principalmente al fenomeno del riscaldamento globale.
Concludo evidenziando che proprio i giovani che ci chiedono impegno ed un attenzione concreta su questo delicato tema, pur non essendo rappresentati politicamente non avendo diritto di voto, rappresentano quanto di più prezioso.
Abbiamo il dovere morale nei loro confronti, come nei confronti di tutti gli esseri viventi, di fare la nostra parte per scongiurare il tracollo.
Anche a loro, come ai loro figli, a chi verrà dopo di noi, spetta di poter godere dello spettacolo di quel sorriso bianco immacolato che il ghiacciaio pensile regala a tutta la pianura e le valli piemontesi”.

 

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