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Acea da 20 anni trasforma i rifiuti in compost e biogas

Pinerolo, polo ecologico Acea

Pinerolo, polo ecologico Acea

Nel polo ecologico dell’Acea, lunedì 18 dicembre si sono celebrati i 20 anni di un modello di economia circolare apprezzato a livello europeo e guardando ai numeri si vede che si sono prodotti  120 milioni di metri cubi  di biogas e 103.000 tonnellate di compost. L’impianto è stato sin dal 2003, anno di messa in funzione, il primo centro del Sud Europa di trattamento dell’organico da raccolta differenziata e valorizzazione in compost ed energie rinnovabili. Un impianto che è stato e continua ad essere precursore e pioniere in Europa, di innovazioni nell’ambito dell’economia circolare.

Il Polo Ecologico Integrato di Acea Pinerolese – afferma l’Ing. Francesco Carcioffo AD di Acea Pinerolese Industriale è un modello capace di essere, oggi, a distanza di 20 anni, nuovamente pioniere con innovazioni che contribuiranno a scrivere nuove pagine di economia circolare. Un impianto osservato e preso a modello in tutto il mondo, quale eccellenza di economia circolare ed efficiente valorizzazione del rifiuto organico in risorse rinnovabili.”

In venti anni l’impianto ha prodotto energia rinnovabile termica ed elettrica e compost di qualità Florawiva e a partire dal 2014 è stato il primo impianto d’Italia a produrre biometano, progetto realizzato in collaborazione con la torinese Hysytech. Dal 2020 viene immesso nella rete nazionale e contribuisce a fornire gas metano da fonte rinnovabile: gli scarti organici da raccolta differenziata delle città.

Questi sono i numeri dei prodotti da fonte rinnovabili ottenuti in venti anni dal Polo Ecologico Acea Pinerolese:

  • Compost:                          103.000 ton
  • Biometano:                       10 milioni di Sm3
  • Biogas:                               120 milioni di Sm3
  • Energia elettrica:             200 GWh
  • Energia termica:              255 GWh

 

Un impianto che guarda al futuro con svariati progetti di ricerca internazionali a cui partecipa attivamente con l’R&D Department, in un’ottica di sempre più avanzata economia circolare.

 

Chimica Verde 

Il progetto LifeEPB, attualmente in corso, si concentra sulla produzione di bio-sostanze solubili derivate dal compost, cioè gli acidi umici e fulvici, che possono diventare bio-fertilizzanti oppure detergenti e coloranti naturali o punto di partenza per produrre bioplastiche.

Il progetto Saturno si inserisce nell’ambito della chimica verde e prevede la possibilità di produrre sostanze bio da fonte rinnovabile per l’industria chimica e per l’agricoltura.

Il progetto Engicoin, da poco terminato, mira a produrre bioplastica da matrici di trattamento dell’organico, cioè attraverso l’utilizzo degli scarti di CO2 che si ottengono dalla valorizzazione del biometano o dalla cogenerazione.

 

Biorcarburanti

Altri ambiti di attività spaziano nel settore delle energie green con i progetti BioroburPlus per ricavare idrogeno verde dalla digestione anaerobica dei rifiuti, il progetto Progeo per la conversione di CO2 e Idrogeno in biometano, il Progetto Spotlight per la produzione di Metanolo dalla conversione fotocatalitica di idrogeno verde e CO2 derivati dalla valorizzazione dell’umido.

Il Progetto Metharen in collaborazione con partner internazionali vuole invece dimostrare la possibilità di ottenere Syngas, precursore del biometano, dai residui del pretrattamento dell’organico, quali plastica e inerti (gusci di noci per esempio) che non vengono digeriti.

Compost

Il progetto Progireg ha invece coinvolto come protagonista il compost Florawiva di Acea come ingrediente per dare nuova vita a terreni urbani in aree industriali dismesse a Mirafiori Sud e trasformarli in aree verdi o orti urbani.

Un centro, la cui capacità di trasformazione dell’umido in sempre maggiori risorse, sta diventando sempre più la soluzione a cui guardare per generare nuovo valore in termini di risorse energetiche rinnovabili, biomateriali, compost di qualità e prodotti per la chimica verde.

 

PROFILO AZIENDALE

Acea Pinerolese Industriale Spa si propone come società multiutility che gestisce una pluralità di servizi per Comuni, Aziende e Cittadini.

Le attività svolte dal Gruppo vanno dal comparto idrico, con la gestione del ciclo integrato delle acque, al settore energetico, con la distribuzione del gas metano, la produzione calore, al trattamento e allo spazzamento e alla raccolta e smaltimento dei rifiuti. L’Azienda garantisce anche servizi ad altissimo valore aggiunto tecnologico e professionale come la ricerca in emergenza delle fughe di gas e delle perdite di acqua.

Il gruppo nasce nel 2003 dalla trasformazione del Consorzio Acea, attivo dagli anni Settanta, secondo logiche di integrazione dei servizi e di valorizzazione delle risorse. Questa evoluzione porta all’attuale struttura dell’azienda, che si è costituita come società per azioni a capitale pubblico.

In questo stesso anno l’azienda si trasforma in SpA e attraverso l’attuazione di strategie aziendali focalizzate su innovazione e sviluppo di tecnologie e processi in grado di valorizzare il trattamento dei rifiuti, la gestione del servizio idrico integrato e delle reti gas, inizia una crescita costante nei risultati e nella soddisfazione degli utenti.

Nel 2012 Acea Pinerolese Industriale SpA, Iren SpA e Iren Emilia SpA danno vita ad una nuova società, Amiat V., la quale acquisisce una partecipazione pari all’80% del capitale sociale di AMIAT SpA. 

Un pool di soggetti portatori di capacità e competenza tecnica oltre che di conoscenze specifiche del territorio torinese dove già operano in diversi settori. In questo contesto Acea Pinerolese apporta il proprio know how unico a livello internazionale sul fronte del trattamento della frazione organica da raccolta differenziata dei rifiuti rivestendo il ruolo di partner tecnico strategico in ambito di ciclo integrato dei rifiuti.

Acea Pinerolese Industriale detiene il 6,94% delle quote sociali di AMIAT V.

Acea Pinerolese Industriale diventa così un’azienda pubblica di successo che ha raggiunto nel 2022 un valore della produzione a livello consolidato di 78,2 milioni di euro e un utile netto di 3,9 milioni di €

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SETTORE IGIENE AMBIENTALE DI ACEA PINEROLESE INDUSTRIALE

 

L’Azienda, nell’ambito del settore Igiene Ambientale, gestisce attualmente l’intero ciclo di raccolta e smaltimento rifiuti, a favore di un bacino di 47 Comuni (Bacino 12 della Provincia di Torino) e più di 150.000 abitanti. Mentre il solo Polo Ecologico Acea tratta annualmente 60.000 tonnellate di rifiuti organici (diventeranno 90000 tonnellate con il terzo digestore in corso di ultimazione) ovvero la produzione di circa 1.000.000 di abitanti, pari a circa un terzo della provincia di Torino, includendo quelli della maggior parte della Citta di Torino.

I servizi di ACEA Pinerolese Industriale SpA, nell’ambito del settore rifiuti, comprendono:

  • Raccolta rifiuti solidi urbani
  • Raccolta differenziata
  • Smaltimento rifiuti
  • Igiene del suolo
  • Trattamento rifiuti

 

ACEA propone un nuovo modello di sviluppo, dove i rifiuti sono trattati come risorse, e un nuovo modello d’impresa, in grado di migliorarsi e di offrire soluzioni innovative, radicato sul territorio e che ha fatto della sostenibilità e della responsabilità ambientale e sociale la sua mission.

 

Il vero punto di eccellenza del settore, riconosciuto a livello internazionale come caso di eccellenza nell’ambito del trattamento della frazione organica, è il Polo Ecologico Integrato. Esso si configura come un’unica realtà impiantistica interconnessa per i servizi relativi al trattamento acque, fanghi/digestato, recupero energetico termico ed elettrico. Rappresenta un esempio di integrazione del trattamento anaerobico – aerobico della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) per una capacità annua pari a 60.000 tonnellate (della sola FORSU).

 

Il Polo Ecologico 

 

Il Polo Ecologico Integrato è un sistema impiantistico nato per fornire una risposta adeguata e sostenibile ad una complessa tematica ambientale: lo smaltimento dei rifiuti.

La sempre crescente quantità di scarti pone un serio problema, che non può essere risolto esclusivamente con metodi tradizionali. Proprio da questo principio ha tratto origine la volontà di ACEA di trovare una soluzione che possa soddisfare le esigenze in termini di smaltimento, ma, al contempo, divenire una risorsa.

 

L’impegno di ACEA nella ricerca, nella progettazione e nello sviluppo di tecnologie avanzate a servizio dell’ambiente colloca l’azienda pinerolese tra le più attive ed all’avanguardia nel settore.

L’idea del tutto innovativa alla base del Polo Ecologico ACEA consiste nell’integrazione fisica e logistica degli impianti che costituiscono il sito, dove ogni fase di trattamento è strettamente interconnessa alla successiva, nell’ottica di valorizzare le “risorse” intrinseche ancora presenti nei rifiuti, limitando al minimo le emissioni ed ottimizzando le rese, sia da un punto di vista ambientale che economico.

 

Il Polo Ecologico Integrato ACEA è costituito da una pluralità di impianti fisicamente e logisticamente interconnessi:

  • Impianto di Valorizzazione dei Rifiuti), caratterizzato da una linea per il trattamento della frazione organica certificato ISO 9001, ISO 45001  e ISO 14001
  • Impianto di compostaggio certificato ISO 9001, ISO 45001 e ISO 14001
  • Discarica certificata ISO 14001 (sita a circa da 3 km dal Polo)
  • Depuratore delle acque reflue

 

L’integrazione tra i suddetti impianti è determinata da tre distinti flussi

  • Il flusso delle acque: i reflui residui delle prime tre unità impiantistiche (Valorizzatore, Compostaggio e Discarica) sono addotte al depuratore, il quale, a sua volta, fornisce acqua depurata alla linea di trattamento della frazione organica
  • Il flusso di biogas: le miscele gassose provenienti dalla linea umido dell’Impianto di Valorizzazione e dal Depuratore vengono immagazzinate all’interno del gasometro per il successivo recupero energetico.
  • Il flusso dei fanghi: il processo di digestione della linea umido dell’Impianto di Valorizzazione del Depuratore si traduce in produzione di fanghi che vengono portati presso l’Impianto di Compostaggio e ne costituiscono la “materia prima”.

 

 

Il trattamento dei rifiuti organici 

 

L’ideazione dell’innovativo sistema di trattamento nasce da un’esigenza pratica: la necessità di smaltire in modo adeguato e sostenibile la frazione organica, la quale costituisce, in peso, circa il 30% dei rifiuti domestici.

A questa imprescindibile priorità si unisce l’intento di ricercare soluzioni volte a valorizzare le potenzialità dei rifiuti, in termini di recupero di materia ed energia. Gli studi effettuati fin dall’inizio degli anni ’90 hanno condotto ad una soluzione innovativa e pressoché unica nel suo genere, che associa il processo di digestione anaerobica (fermentazione in assenza di ossigeno) al più tradizionale compostaggio aerobico.

Tale sistema consente di valorizzare le qualità intrinseche degli scarti organici, ricavandone due importanti risorse: il digestato per la produzione di compost di qualità ed il biogas, da cui derivano energia termica ed elettrica e biometano.

 

I vantaggi del sistema

Acea Pinerolese ha ideato e realizzato un innovativo sistema di trattamento dei rifiuti organici, che consente di produrre un ammendante di elevata qualità, il compost Florawiva, e di ricavare energia, sotto forma di biogas.

I vantaggi ravvisati nel sistema integrato anaerobico – aerobico ed i fattori chiave che ne hanno determinato la scelta sono stati:

  • l’esistenza di tecnologie e competenze interne all’azienda
  • la possibilità di produrre energia da fonte rinnovabile
  • il minor impatto dovuto agli odori, che in un processo “chiuso” vengono notevolmente limitati;
  • la minore quantità di superficie occupata per unità di tonnellate trattate;
  • la riduzione della quantità di massa da trattare in fase di compostaggio, a parità di materiale in ingresso;
  • una maggiore efficienza di recupero, sia in termini di materia (produzione di compost dal digestato) che di energia (biogas);
  • una minore produzione di CO2 emessa rispetto al solo trattamento aerobico.

 

Il processo adottato è stato coperto da brevetto nel corso del 2002 e l’esperienza maturata ha permesso di ottenere la certificazione SOA nella categoria di riferimento.

Il processo – La digestione anaerobica 

La digestione anaerobica è un processo biologico che avviene in presenza di masse organiche. Si tratta, infatti, di una fermentazione ad opera di particolari famiglie batteriche. Il sistema ideato da ACEA riproduce ed ottimizza il normale processo di trasformazione biologica, massimizzandone i benefici.

I rifiuti organici provenienti dalle raccolte differenziate subiscono, innanzi tutto, una serie di processi di selezione all’interno di una macchina in grado di separare gli scarti non organici e preparare la massa per la fase peculiare del processo: la biodigestione. Tali operazioni consentono di rimuovere eventuali frazioni estranee, quali la plastica ed i metalli. La massa così raffinata viene diluita in acqua e trasferita nei serbatoi intermedi, dove viene riscaldata. A questo punto, la miscela viene pompata all’interno dei digestori, dove avviene la fase peculiare del processo: la digestione anaerobica, ad opera dei batteri.

Tale fermentazione genera due sottoprodotti: il biogas, convogliato nel gasometro, e il digestato, trasportato all’impianto di compostaggio per la fase aerobica, che porterà alla produzione del compost di qualità Florawiva.

 

Il biogas prodotto dalla digestione anaerobica, insieme a quello recuperato dalla discarica e dal depuratore, viene trasformato in energia elettrica e termica e dal 2014 è possibile valorizzarlo in Biometano.  Tale disponibilità di energia rende autonomo dal punto di vista termico ed elettrico l’intero Polo Ecologico. Inoltre, il surplus di energia elettrica è ceduto alla rete, mentre il termico è utilizzato, dalla stagione termica 2008/2009, per alimentare una rete di teleriscaldamento a servizio di alcune utenze situate nelle vicinanze, tra cui un centro commerciale e prossimamente ad altre aree di Pinerolo.

 

Il processo – L’impianto di compostaggio 

 

Presso l’impianto di Compostaggio, il digestato viene miscelato con scarti verdi opportunamente triturati (residui di potature, sfalci ecc…). Tale miscela, dopo la fase di bio-ossidazione, in cui si ottiene l’igienizzazione della massa, viene portata in maturazione lenta, in cui il prodotto si stabilizza e si arricchisce di molecole in grado di fertilizzare il terreno.

 

La produzione del compost è accompagnata da un sistema di tracciabilità, che permette di conoscere parametri quali la data di allestimento del cumulo, la tipologia e la provenienza dei rifiuti che lo compongono, garantendo massima trasparenza in ogni fase di trattamento.

 

L’impianto di compostaggio ha ottenuto la certificazione ISO 14001, o “Certificazione ambientale”, che attesta l’impegno e l’interesse dell’Azienda a limitare l’impatto ambientale dei processi, prodotti e servizi e attesta l’affidabilità del sistema di gestione ambientale applicato.

 

L’impianto è stato certificato secondo la norma ISO 9001:2000, lo standard mondiale che accerta la qualità del sistema di gestione per la qualità delle imprese, pensato per tenere sotto controllo i processi aziendali, indirizzandoli alla soddisfazione del cliente.

Ha inoltre ottenuto la Certificazione ISO 45001 Sistemi di gestione per la Salute e Sicurezza sul lavoro

Il compost

 

Florawiva® è il compost di qualità derivante dalla naturale trasformazione biologica degli scarti organici.

È un ammendante di qualità, ovvero un prodotto in grado di restituire sostanza organica ai terreni.

 

Principali caratteristiche:

  • E’ un ammendante compostato misto concentrato, che può essere sostituito ai normali concimi
  • E’ indicato per piante ornamentali ed orti, in frutticoltura, florovivaismo ed anche in pieno campo
  • Migliora la struttura chimico-fisica del terreno (con apporto di sostanza organica)
  • Svolge un’azione protettiva nei confronti di numerosi organismi dannosi per le colture

 

Florawiva® è un prodotto di qualità certificata, infatti nel 2005 ha conseguito la certificazione di qualità da parte del CIC (Consorzio Italiano Compostatori). Anche il processo produttivo, svolto presso l’Impianto di Compostaggio, è certificato secondo gli standard ISO 9001, ISO 45001 e ISO 14001.

Florawiva® è il primo ammendante in Italia ad essere stato inserito nel “Repertorio del Riciclaggio”, ovvero un elenco di materiali a basso impatto ambientale, provenienti da attività di riciclaggio. Florawiva rientra, pertanto, tra i cosiddetti ACQUISTI VERDI.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ACEA PINEROLESE, ENERGIA PER IL FUTURO

Biometano, detergenti, biostimolanti e bioplastiche naturali dal trattamento dei rifiuti organici

 

Biometano

 Acea Pinerolese Industriale S.p.A. ha partecipato insieme a un consorzio di venti aziende partner e alla capofila Centro Ricerche Fiat al progetto Biomethair per sviluppare un veicolo mini-ibrido a biometano e biomiscele di metano-idrogeno, ovvero alimentato con metano e idrogeno derivati dalla trasformazione del rifiuto organico, area nella quale Acea Pinerolese è leader riconosciuto a livello internazionale.

Al progetto, co-finanziato da un bando della Regione Piemonte, ha contribuito il dipartimento ricerche del Polo Ecologico di Acea Pinerolese Industriale che ha realizzato nel 2014 una bioraffineria presso il proprio impianto di trattamento dei rifiuti organici. Questa bioraffineria sperimentale ha consentito, oltre alla produzione di idrogeno, di potenziare le rese del biometano da frazione organica per un utilizzo sul motore di un’autovettura.

Acea Pinerolese è stata nel dicembre 2014 la prima realtà in Italia ad aver sviluppato, in collaborazione con Hysytech, un impianto per la produzione di BIOMETANO dai rifiuti organici che viene immesso in rete.

L’impianto di produzione biometano è stato potenziato nel 2020 e può trattare ora fino a 1500 Sm3/h di biogas recuperato grazie al trattamento del rifiuto organico e può immettere fino a 900 Sm3/h di biometano nella rete gas nazionale.

 

Detergenti, bioplastiche e biostimolanti

Acea Pinerolese è tra le realtà a livello europeo più avanzate sul fronte della ricerca per la valorizzazione dei rifiuti organici ed è un modello di economia circolare. La frontiera futura a cui Acea Pinerolese sta lavorando a livello sperimentale è quella di ottenere detergenti naturali, bioplastiche, biostimolanti naturali dal compost, sostituendo a tutti gli effetti prodotti di origine fossile e azzerando così l’impatto sull’ambiente. Questa innovazione consentirà di valorizzare sempre più una risorsa, i rifiuti organici da raccolta differenziata delle città, da cui Acea Pinerolese già ricava energie e prodotti da fonti rinnovabili.

 

 

 

 

PREMI E RICONOSCIMENTI

 

PREMIO LEGAMBIENTE 2018

Legambiente ha premiato proprio Acea Pinerolese nel Novembre 2018 a Roma nel corso del Forum Qualenergia e in occasione della presentazione del Rapporto Comuni Rinnovabili 2018 per il suo impegno in tema di energie rinnovabili: biometano e bioenergie dai rifiuti organici.

 

IL POLO ECOLOGICO ACEA PINEROLESE PREMIATA DALL’UE

 

Acea Pinerolese Industriale S.p.A. è stata premiata nel 2017, al Parlamento Europeo a Bruxelles come modello di Economia Circolare dal Vice Presidente della Commissione UE, Jyrki Katainen, alla presenza dell’Eurodeputata Simona Bonafè relatrice del Pacchetto sull’Economia Circolare e del Presidente di Legambiente, Stefano Ciafani. L’ing. Francesco Carcioffo, Amministratore Delegato di Acea Pinerolese Industriale S.p.A., è intervenuto per descrivere all’assemblea il modello sviluppato dall’azienda nel trattamento rifiuti organici che consente di trasformare il rifiuto organico in risorsa energetica rinnovabile per la mobilità e per le comunità e in nuovo prodotto frutto di una innovazione ambientale che rappresenta oggi, un vanto dell’Italia in Europa. L’Italia che ha contribuito a superare l’immagine delle emergenze rifiuti ed è invece diventata un benchmark europeo. L’appuntamento ha visto la presentazione dell’Atlante dei Campioni di Economia Circolare Made in Italy, nel quale Acea Pinerolese è una protagonista, imprese e realtà che hanno già investito su un nuovo modello produttivo e riciclano materie prime seconde che fino a oggi finivano in discarica.

 

ACEA PINEROLESE BEST PRACTICE DELLE RINNOVABILI NELL’INTERO ARCO ALPINO PER LA GERMANIA

 

Il Ministero dell’Economia e dell’Energia della Germania ha scelto Acea Pinerolese con il suo Polo ecologico di trattamento del rifiuto organico da raccolta differenziata come modello di best practice tra i progetti di energie rinnovabili di tutto l’Arco Alpino. Il rapporto (foto in allegato) analizza tutte le realtà dei Paesi che si affacciano sull’arco alpino che hanno sottoscritto la Convenzione delle Alpi (Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Monaco, Slovenia e Svizzera e l’Unione Europea), un trattato internazionale per lo sviluppo sostenibile e la protezione delle Alpi.

La Presidenza tedesca della Convenzione delle Alpi, con riferimento ai cambiamenti climatici ed energia, ha voluto raccogliere esempi di buone pratiche di progetti che dimostrano come nello sviluppo e nell’attuazione di progetti di energie rinnovabili nello spazio alpino sia possibile tenere conto della protezione della natura e prevenire i conflitti sull’uso di suolo.

Acea Pinerolese rappresenta un modello scelto fra tutte le realtà dei Paesi dell’arco alpino come esempio di progetto di Energie Rinnovabili lungimirante, innovativo e sostenibile, replicabile in altre regioni alpine.

 

 

ACEA PINEROLESE PREMIATA CAMPIONE DI ECONOMIA CIRCOLARE SUL TRENO VERDE DI LEGAMBIENTE

 

Acea Pinerolese Industriale SpA è stata insignita, martedì 28 marzo 2017, del titolo di Campione di Economia Circolare da Legambiente e premiata con una medaglia realizzata con The Breath, un innovativo tessuto in grado di assorbire e disgregare le molecole inquinanti.

Il riconoscimento è stato conferito stamani ad Asti in occasione della tappa piemontese del Treno Verde di Legambiente dedicato all’Economia Circolare.

 

IL GOOD ENERGY AWARD 2016 PER L’INNOVAZIONE DEL BIOMETANO DA RIFIUTI ORGANICI

 

Acea Pinerolese Industriale S.p.A. è stata premiata nella categoria P.A. e Utilities per la sua innovazione a livello nazionale legata alla produzione di biometano da rifiuti organici al premio Good Energy Award, organizzato da Bernoni Grant Thornton in collaborazione con Il Sole 24 Ore. Il riconoscimento è stato conferito da una giuria composta da esperti del settore, accademici, ricercatori, giornalisti e presieduta dal Prof. Maurizio Fauri dell’Università di Trento in occasione dell’Italian Energy Summit, tenutosi a Milano lunedì 26 settembre 2016.

 

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