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Piscina, il Tribunale del Riesame ha rimesso in libertà Aldo Cavalli

rame rubatuNell’inchiesta sulla ricettazione dei cavi di rame rubati e poi consegnati ad una società di Piscina era stato coinvolto anche un imprenditore che aveva comprato il rame ignorandone la provenienza e per questo motivo era stato messo agli arresti domiciliari. Ora il Tribunale del Riesame, con ordinanza notificata in data 24.11.2019, ha annullato l’ordinanza del GIP di Torino con la quale Aldo Cavalli, socio accomandatario della SIRME S.a.s., era stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

A dire del Tribunale (Presidente Elisabetta Barbero):  ”… la motivazione (dell’ordinanza del GIP) fa riferimento a elementi non adeguati: dalla lettura delle conversazioni non emerge alcun dato da cui desumere che il Cavalli si riferisse ad affari illeciti …il GIP dà poi per accertate circostanze assolutamente non fondate sugli elementi a disposizione … a fronte quindi di un’unica transazione (Ndr – al signor Aldo Cavalli è stato contestato un unico acquisto di materiale, peraltro di valore assai modesto: € 3.600) e appunto di dialoghi neutri, nessun altro elemento è stato apportato dal GIP a sostegno della consapevolezza del Cavalli di acquistare merce rubata …anche dal punto di vista del prezzo la difesa ha fornito elementi che paiono indicare che non vi siano state anomalie nella transazione singola oggetto di contestazione, che non risulta effettuata ad un prezzo sostanzialmente diverso da quello praticato in altri casi …”Per questi motivi:  “l’ordinanza impugnata deve quindi essere annullata e per l’effetto viene disposta la cessazione della misura cui è sottoposto il signor Aldo Cavalli”

Commenta Aldo Cavalli, difeso dall’avvocato Andrea Cianci:“E’ la fine di un incubo. Ho sempre avuto fiducia nel fatto che la verità sarebbe emersa. Rimane tuttavia la grande amarezza per il mio ingiusto coinvolgimento in questa vicenda, rispetto alla quale sono totalmente estraneo, e per i gravi pregiudizi che ne sono conseguiti in capo alla mia persona ed alla mia azienda. Il giorno successivo all’applicazione nei miei confronti dell’ordinanza cautelare sono state revocate le linee di credito concesse alla mia società e il principale cliente ha comunicato che avrebbe sospeso gli ordini. E’ inutile dire che la mia reputazione è stata compromessa. Voglio ringraziare il mio difensore per avere ottenuto rapidamente un provvedimento che mi ridà fiducia e che permette a me e alla mia famiglia di guardare al futuro con serenità”.

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