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Pinerolo, la confessione dell’omicida: “Ho chiuso gli occhi e l’ho accoltellata”. Il dolore del figlio: “La voglio riportare in Calabria”. Il cordoglio di un’ intera comunità : “ La ricorderemo sempre”.

russo-web30-03-2017- 10:53 –   Pinerolo, la confessione dell’omicida: “Ho chiuso gli occhi e l’ho accoltellata”. Il dolore del figlio: “La voglio riportare in Calabria”. Il cordoglio di un’ intera comunità : “ La ricorderemo sempre”.

In novanta minuti, davanti al sostituto procuratore Monica Supertino e assistito dal suo legale Cristiana Bruno, l’uxoricida Angelo Visciglia, 64 anni, ha raccontato i dettagli di quel pomeriggio di follia quando, al termine dell’ennesima discussione con la moglie Battistina Russo, 52 anni, l’ha uccisa. Litigava per i soldi, quelli che portava lei e la sua pensione di invalido non  gli bastavano.  Nella caserma dei carabinieri di piazza Santa Croce ha confessato un delitto avvenuto in un raptus di follia. Visciglia, che si sposta a fatica con una protesi alla gamba, dice: “Mi sono alzato in piedi, lei era in cucina, ho afferrato un coltello, ho chiuso gli occhi e l’ho colpita”. Una, due, tre volte o forse più, lo dirà il medico legale. “Poi, quando ho capito cosa avevo fatto, ho chiamato i carabinieri”. Li ha attesi seduto su quella sedia rotelle sulla quale ha passato quasi tutta la sua vita da quando gli hanno amputato una gamba. L’avvocato difensore ieri l’ha incontrato in carcere, gli ha parlato per spiegargli cosa l’attendeva. Dopo l’incontro il difensore si limita a dire: “Litigavano per i soldi. Lui ora è pentito”. Visciglia è consapevole che rischia l’ergastolo.

 

 

Il dolore del figlio

Valerio, 28 anni, il figlio di Angelo e Battistina, è sconvolto dalla tragedia e da solo vive queste ore di dolore. Per una notte ha dormito da una sorellastra figlia del padre, nata da un’altra relazione. Gli rimane l’affetto di un suo coetaneo che dal giorno del delitto gli è stato accanto come fosse un fratello, un ragazzo calabrese come lui, che cerca di dargli conforto. E, seppur lacerato dal dolore, ieri pomeriggio Valerio è andato alla Cgil di Pinerolo, dove avevano sempre seguito sua madre, per dire che la domanda di aspettativa che lei aveva presentato per assistere il marito malato ora potevano archiviarla. Parla e racconta di suo padre e di sua madre. Parole di dolore per lei, di rabbia per lui. “Non è più mio padre, non lo voglio più vedere. Deve finire i suoi giorni in carcere”. E poi rivolto alla mamma: “ Era lei che pensava a tutto, lavorava, portava a casa uno stipendio tutti i mesi. Era buona e visto che mio padre era sempre più teso, stavano pensando di tornare in Calabria. Io sono disoccupato, chissà dove andrò a dormire, la casa è sotto sequestro e poi io in quella cucina non ci voglio entrare. Sono solo. Non ho un lavoro, anche se ho imparato a fare l’elettricista. Mi rimane solo un bel ricordo di mia mamma e il cagnolino, povero animale è malato e non cammina”.

Valerio Visciglia, il figlio

Valerio Visciglia, il figlio

Il cordoglio della città

Pinerolo è scossa da questo delitto. La sera stessa era arrivato sul posto il sindaco Luca Salvai. Alla casa di riposo San Lorenzo, di Cavour, dove lavorava, Battistina Russo per tutti era Tina, la ricordano con affetto. Dice Lara Onda: “ Era puntuale e precisa. La conoscevamo da 10 anni, prima lavorava da noi all’interno di una cooperativa, poi, visto il suo impegno, l’abbiamo assunta. Sapevamo che aveva problemi economici e l’abbiamo sempre aiutata”. L’associazione Svolta Donna ha già programmato due iniziative, spiega Silvia Lorenzino: “ Sabato saremo con una nostra postazione al mercato e venerdì prossimo faremo una fiaccolata per ricordarla e una raccolta di fondi per creare una borsa lavoro per le donne in difficoltà”. La senatrice Magda Zanoni ha ricordato questo femminicidio in Senato. Fedele Mandarano, segretario della Cgil di Pinerolo,  fa la sintesi: “ Le dimostrazioni di cordoglio sono la medicina per l’anima di Valerio, ma ora dobbiamo trovargli un posto di lavoro e accogliere la sua richiesta, quella di portare la salma della mamma in Calabria a Cariati”.

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