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Non convince il piano della Mole Logistica

none 30-06-2015-12:15- Fim: “Il Piano Industriale di Mole Logistica non  convince” lo afferma in un comunicato: Ieri abbiamo incontrato, all’Unione Industriale di Torino, le Direzioni aziendali di Whirlpool e di Mole Logistica in un tavolo che non è sostitutivo dell’incontro richiesto presso la Regione Piemonte, in cui siano presenti tutti gli attori sociali necessari a reindustrializzare l’area di None – dichiara Claudio Chiarle, Segretario dei metalmeccanici Cisl torinesi –Mole Logistica non ha, di fatto, presentato un Piano Industriale: l’unica certezza è la continuità dell’attività lavorativa per la parte garantita da Whirlpool ma solo fino a dicembre 2016”

 

“Mole Logistica è interessata a circa 45 lavoratori, la metà di quelli attualmente impiegati a None, per presentarsi sul mercato e acquisire nuove attività, in particolare verso FCA Part & Services  – prosegue il Segretario FIM, Chiarle – ma in realtà non ha comunicato al tavolo nessuna certezza e garanzia da offrire ai lavoratori dal 1° gennaio 2017”

 

“Confermiamo le nostre perplessità, che sono aumentate dopo l’incontro con l’azienda, sul fatto che Mole Logistica sia in grado di garantire un futuro di medio/lungo periodo ai lavoratori ex Indesit – conclude  Claudio Chiarle, Segretario dei metalmeccanici Cisl torinesi –  per questo ribadiamo con forza la necessità che la Whirlpool confermi gli accordi firmati a suo tempo per reindustrializzare l’area di None. Noi vogliamo attraverso la reindustrializzazione dell’area creare nuova occupazione mentre invece siamo di fronte a un operazione che, se va bene, sposta occupazione da un’azienda ad un’ altra nel settore della logistica, ma non crea un solo posto di lavoro in più. L’incontro in Regione, che abbiamo chiesto, serve per avere un quadro complessivo di tutte le iniziative in essere per reindustrializzare l’area di None e non soffermarci sulla parziale e non convincente piano industriale di Mole Logistica. Siamo convinti che l’obiettivo debba essere garantire posti di lavoro e non ammortizzatori sociali e non vogliamo, nemmeno, soltanto spostare il problema a dicembre 2016 ”

 

 

 

 

Torino, 30 giugno 2015

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