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Il progetto RoSe per dare nuovi servizi a Rorà

rorà
Il 24 agosto si è tenuta, presso il Salone Comunale, un’assemblea pubblica durante la quale l’amministrazione comunale ha illustrato ai cittadini rorenghi gli avanzamenti e le novità dell’attività di governo del territorio nel corso dell’ultimo anno. Molti i temi toccati dalla relazione introduttiva della Sindaca Claudia Bertinat. Tra questi, la mobilità, gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, il recupero e rifunzionalizzazione di alcuni edifici pubblici (il campeggio comunale, ora affidato in gestione; l’edificio delle ex scuole, nel quale trovano posto una foresteria, locali per l’associazione degli alpini e spazi culturali – biblioteca e punto internet), la gestione del patrimonio forestale pubblico, che a Rorà è ingente e di grande valore.
In questo ambito, è stato inoltre presentato il progetto RoSe, che gode di un finanziamento da parte del GAL Escartons e Valli Valdesi sulla misura 16.3 del PSR. Il progetto, presentato da tre imprese locali (Koliba, Sibourgh, Rivoira) ha come obiettivo di analizzare lo stato di fattibilità per la costituzione di una “Impresa di comunità”, vale a dire un nuovo soggetto imprenditoriale che possa aggregare altre imprese, associazioni, enti del terzo settore, cittadini singoli con l’obiettivo di erogare, a vantaggio di cittadini e visitatori (turisti, proprietari di seconde case), un insieme di servizi che migliorino la qualità della vita e dell’esperienza del territorio rorengo.
Cominciato formalmente a giugno del 2023, il progetto si propone nell’arco di un anno di capire se esistono le condizioni per una simile impresa: condizioni economiche, interesse a parteciparvi e a impegnarvici da parte della comunità locale, capacità di estrarre valore aggiunto (cioè produrre utili) che possa essere reinvestito in nuovo lavoro, nuovi servizi, un processo sostenibile di crescita per il paese e i suoi abitanti.
Il Comune di Rorà ha fortemente sostenuto l’iniziativa di questi imprenditori, e guarda con molta attenzione agli sviluppi che potrà generare, anche in termini di consapevolezza degli elementi di forza (e di debolezza) sui quali è possibile oppure occorre lavorare. Darà il proprio contributo offrendo spazi, documenti, sostegno nella comunicazione, e vorrebbe interpretare questa analisi di fattibilità come un elemento che compone il quadro delle politiche di sviluppo per le quali si impegna da anni.
Partecipano al progetto, incaricati con differenti funzioni, professionisti in vari campi: architetti, agronomi, socioantropologi, esperti di sviluppo locale, esperti delle forme aziendali e delle loro implicazioni giuridiche e organizzative.
Nella serata del 24 la dottoressa Arcostanzo ha presentato un primo programma di coinvolgimento della popolazione ed illustrato un breve questionario che costituisce il punto di partenza del lavoro di comunità. Gruppi di lavoro su temi specifici verranno presto attivati.

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