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Il museo etnografico compie 35 anni

35 anni museo17-9-2015 – 10:59 – Compleanno importante per il museo etnografico di Pinerolo che compie 35 anni. E per quest’occasione si è  voluto organizzare un incontro in cui illustrare il percorso fatto insieme a tutti coloro che vi hanno contribuito. Domenica 20  settembre ore 10,30 Salone dei Cavalieri  si terrà l’incontro con la consegna degli attestasti di riconoscenza a donatori e  a quanti hanno segnato con il loro impegno lo sviluppo del Museo Civico Etnografico del Pinerolese. Per la speciale occasione ha collaborato anche l’artista Luigi Stoisa che ha dedicato al Museo un’opera pittorica appositamente ideata e realizzata per il 35esimo che verrà presentata al pubblico domenica 20 settembre nel corso dell’incontro.

Ecco la storia del museo di Pinerolo

La costituzione del Civico Museo  Etnografico del Pinerolese  prende avvio nell’ambito delle attività e  delle sensibilità di un gruppo di persone impegnate e vicine alla Pro Loco di Pinerolo  attiva agli inizi degli  anni ’70.

 

Nel 1975  organizza e  presenta la prima  grande mostra etnografica “Una Civiltà al Tramonto”   seguita nel 1980  dall’inaugurazione del Museo nella sede di Palazzo Vittone dove tutt’oggi si trova.

 

In quegli anni, nell’ambito della Pro Pinerolo, con la presidenza e i suggerimenti di Mario Marchiando Pacchiola, Ezio Giaj con Giovanni Visentin, Remo Caffaro, Mario Frassino, Ennio Battaglino, Mirko Maggia con Diego Fissore, Piergiorgio Pero, Alberto Rolfo, Andrea Vignetta e Silvio Berger e ancora con Mario Gasca, Pier Giorgio Bonino e la Badia Corale Valchisone, Enrico Lantelme, Giuseppe Faure e la sua Famiglia, Mauro Caffaro, Sergio Montalbano, Carlo Ferro, Fernando Gallea, avviarono su tutto il territorio del pinerolese e su  tutta quella cultura con la c minuscola che rischiava di essere persa un lavoro di ricerca e raccolta di materiali, di storie, di testimonianze, di espressioni immateriali e materiali.

 

Fu una grande disponibilità di volontari che condussero  ricerche etnografiche, studi di architettura alpina e  coltivarono interessi storici; indagini condotte direttamente sul campo e che consentirono di individuare e reperire materiale originale, documentazione fotografica in un momento storico: gli anni sessanta-settanta, particolarmente fervidi nella valorizzazione della cultura materiale.

Da ricordare il lavoro di prima ricerca e allestimento, gli interventi manuali di Giovanni Battista Giai, Mauro Sacchetto, Pietro Garbin e il Direttivo della Pro Pinerolo con il supporto della Squadra Operai della Città e l’allora Assessori Gino Camurati e Ponsat.

 

Nel 1979 venne costituita l’Associazione Centro Arti e Tradizioni Popolari del Pinerolese.

 

Incoraggiamenti sono arrivati da più  parti, sostegni e condivisioni sono stati espressi dalle amministrazioni comunali che  hanno governato nel tempo Pinerolo,  da associazioni e da cittadini,

con la collaborazione determinante della famiglia Faure di Pinasca.

 

Immediato è stato l’avvallo dell’amministrazione comunale a partire dall’allora sindaco Dario De Bernardi che mise a disposizione il sotterraneo di palazzo Vittone, una superficie di oltre mille metriquadrati, adibito a cantina del Collegio Civico prima, a rifugio antiaereo ed infine a deposito di carbone e altri materiali dopo, per riunire e presentare in modo permanente il patrimonio ritrovato.

 

Il Museo fu inaugurato nel settembre 1980.

 

Nel tempo il nostro operato è stato contagioso e molti privati, aziende, famiglie hanno destinato al Museo collezioni, oggetti, strumenti, attrezzi, beni che hanno  fatto crescere in quantità e in qualità  il fondo museale.

 

Citiamo fra le molte le donazioni, quella importantissima di mobili ed arredi  di Faure di Pinasca, quelle di utensili da lavoro, costumi, singoli esemplari ed  interi laboratori delle famiglie pinerolesi e tra queste ricordiamo la donazione famiglia Cafiero Bonucci, Graziella Camurati , Piero Maritano, Nicola Rossetto, Anna Maria Forestiero, Cav.M.lo Blasio, Cesare Boni, Piergiorgio Bonino e ancora le collezioni di Buroni Opessi con i pesi e le misure, quella della società agricola di Sant’Isidoro, della Luzenac Talco e Grafite, della Scuola di Mascalcia  e tante altre..

 

Dal 1992 il Museo si è arricchito dei modelli di trattrici, abitazioni e di ambienti di lavoro e realizzati con perizia dal Cav. Agostino Pons, unici e autentiche opere d’arte e da allora Pons è stato Presidente del Museo Civico Etnografico fino al 2014 anno della Sua Scomparsa.

 

I modelli di Pons meritano però, al di là della grande ammirazione di tutti, un particolare richiamo perché si tratta di costruzioni uniche, spesso con congegni meccanici ideati dallo stesso autore, con uno straordinario valore didattico: dal modello del Mulino delle granaglie, alla Fucina, alla Miniera, alla Scuola di Mascalcia, al Gruppo Trebbiante e dai modelli architettonici delle abitazioni rurali, la Baita Alpina, l’Abitazione Collinare, fino alla Cascina di Campagna attualmente in preparazione e che sarà oggetto di un avvenimento particolare nel corso del 2010, in occasione dei trent’anni del Museo.

 

Una menzione altrettanto importante va al Maestro Adriano Bianciotto che sin dai primi anni del Museo ha accompagnato con una straordinaria competenza, amore per il mondo della scuola e dedizione particolare, migliaia di studenti e visitatori alla conoscenza della civiltà contadina e montanara, in itinerari all’interno del Museo e in laboratori didattici; Adriano Bianciotto è stato Presidente Onorario del Museo ed è scomparso nel 2006.

 

Tra le iniziative più significative che il Museo e l’Associazione hanno seguito: l’ideazione della Mostra mercato dell’Artigianato del Pinerolese ormai giunta alla 33’ edizione, la realizzazione del Museo del Legno con la Comunità Montana Pinerolese Pedemontano, la collaborazione all’ideazione di Scopriminiera a Prali con la Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca, la partecipazione all’iniziativa “Festival dei Mestieri di Montagna”della Provincia di Torino, la costituzione del Centro Etnofonico con la collaborazione della Badia Corale Valchisone, la realizzazione del Museo delle Bambole nei Costumi Tradizionali Alpini dell’artista tedesca Gaby Parodi Hauser e quello del Legno con la collaborazione della Comunità Montana Pinerolese Pedemontano, la realizzazione del Museo della Viticoltura a Prarostino, le mostre sul Cibo delle Genti Alpine al Museo del Gusto di Frossasco e “Aspettando il 2006” per l’Evento Olimpico di Torino e delle sue montagne.

Innumerevoli inoltre sono stati gli allestimenti museali ideati e curati in varie località italiane dai componenti del Museo.

 

Testimoniano di questo impegno i diciotto numeri della pubblicazione Tracce e i volumi monografici come Gurbio  e Coutel.

Inoltre il Museo ha allestito negli anni oltre venti mostre monografiche su vari argomenti etnografici: Dal Grano al Pane, La Cascina di Pianura, I Costumi Tradizionali Alpini, Inuit il popolo del ghiaccio, Il Baco da seta, La fucina tradizionale, Il Maniscalco, Ghironda e altri strumenti musicali popolari, “Da noste part”, Il lavoro in miniera, Libri di montagna, ecc.

Il Museo ha al suo interno una ricca biblioteca specializzata e una invidiabile documentazione fotografica e video.

 

Da vari anni il Civico Museo Etnografico del Pinerolese è inserito nella Carta Musei del Piemonte;  negli annuari dei Musei Scientifici Italiani nelle varie Guide del Touring Club e del Ministero dei Beni Culturali.

Nel Museo si svolge permanentemente attività didattica con scolaresche e visite guidate, nel programma Museando.

 

Nel 2008  al Museo  viene  attribuito il “Premio Pinarolium” assegnato annualmente dalla Pro Pinerolo a Personaggi e Istituzioni pinerolesi che abbiano portato il nome e il prestigio di Pinerolo nel mondo. Un riconoscimento   inaspettato  e molto apprezzato  quale  tributo  all’ impegno e al  lavoro  di tanti, di tutti coloro che hanno contribuito a farne uno scrigno di memoria  per il futuro, aperti al confronto e alle contaminazioni. Il premio  ritirato dal Presidente  Agostino Pons ha simboleggiato l’affermazione di  una determinazione  e di uno sforzo quotidiano per  mantenere  vivo un patrimonio fondamentale  che molto, moltissimo a da dare, da dire alla contemporaneità.

 

Il Museo ha catalogato oltre 1500 reperti originali, 5000 immagini fotografiche e d’archivio, 1500 volumi e opuscoli tematici; il Museo delle Bambole contiene oltre 20 modelli originali di costumi tradizionali alpini.

 

Dal 2002 a seguito della spostamento del Museo  Civico di Scienze Naturali nella nuova sede di Villa Prever,  l’Etnografico ha potuto disporre di nuovi spazi nella sede di Palazzo Vittone e nel 2014 è stata avviata la sezione dedicata ai Costumi Tradizionali Alpini, anche con il contributo della Fondazione Gujot Bourg di Pragelato  e di numerosi donatori.

 

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Da alcuni anni seguo e collaboro all’Associazione e al Museo,  diventandone prima Vice Presidente a da febbraio 2015 Presidente affiancata in continuità nell’incarico di direttore da Ezio Giaj.

 

Nel corso di quest’anno è stata realizzata la Mostra il Cibo di Montagna  con riferimento a Expo Milano 2015,   il riallestimento e aggiornamento con nuovi pannelli illustrativi della sezione etnofonica con l’intervento di Enrico Lantelme e la pubblicazione di un nuovo numero della collana di pubblicazioni del Museo “Tracce”  dal titolo “Sotto la neve, pane. Tradizione montana e dimensioni simboliche del cibo nella cucina delle Valli valdesi” realizzato con la studio di Elisa Gosso

 

Lo scorso 20 giugno il Lions Club Pinerolo Acaja  ha consegnato a sottolineare il ruolo e le attività svolte  il Tricolore d’Onore.

 

            Il Presidente

                                                               del Museo Civico Etnografico del Pinerolese

                                                                                        Alessandra Maritano

 

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