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Eccidio di Ponte Chisone: sabato la commemorazione

Ponte Chisone 2017-109-03-2017 – 09:47 – La Sezione A.N.P.I di Pinerolo, in collaborazione con le le Sezioni A.N.P.I. del Pinerolese, in occasione del 72° anniversario dell’eccidio di Ponte Chisone di Pinerolo, in cui furono barbaramente uccisi 7 Partigiani una Commemorazione in loro ricordo.La cerimonia si terrà sabato  11 Marzo 2017 alle ore 10,30 presso il Ponte Chisone di Pinerolo.

 

Ugo Genre (Ugo)

Di anni 18. Nato il 7 ottobre dicembre 1926 a Pomaretto, in provincia di Torino. Residente a Perosa Argentina (TO), lavora come operaio allo stabilimento del Cotonificio Valle Susa assieme al fratello maggiore Gino. Dopo l’8 settembre, i due entrano in clandestinità e si uniscono alla 5ª Divisione alpina GL “Sergio Toja”, attiva in Val Germanasca prima ed in Val Pellice poi. Nominato caponucleo nella squadra comandata da Gino, Ugo prende parte a numerose azioni, prima di essere catturato dai tedeschi assieme ai suoi compagni, il 26 gennaio 1945, in località Piantà di Torre Pellice (TO). Trasportati a Pinerolo (TO) e rinchiusi inizialmente nella caserma dei carabinieri, Gino ed Ugo vengono successivamente consegnati alle locali Brigate Nere, che offrono la grazia ad uno dei due in cambio della deportazione in Germania. Decisi a non separarsi, i due fratelli rifiutano. Dopo una lunga carcerazione, alle ore 17 del 10 marzo 1945 Gino ed Ugo sono prelevati dalle loro celle e condotti a Ponte Chisone (TO), dove vengono fucilati da un plotone composto sia da soldati tedeschi che da elementi delle stesse Brigate Nere di Pinerolo. Con loro muoiono anche Raffaele Giallorenzo, Mario Lossani, Luigi Ernesto Monnet, Luigi Palombini e Francesco Salvioli.

 

Gino Genre (Gino)

Di anni 20. Nato il 15 dicembre 1924 a Pomaretto, in provincia di Torino. Abbandona gli studi dopo la licenza elementare e diventa operaio al Cotonificio Valle Susa di Perosa Argentina (TO), dove risiede con la famiglia. Dopo l’8 settembre, con il fratello minore Ugo (anch’egli operaio al cotonificio) si unisce alla 5ª Divisione alpina GL “Sergio Toja”, attiva in Val Germanasca prima ed in Val Pellice poi. Nominato comandante di squadra (la stessa di cui il fratello Ugo è caponucleo), prende parte a numerose azioni, prima di essere catturato dai tedeschi assieme al suo gruppo il 26 gennaio 1945, in località Piantà di Torre Pellice (TO). Trasportati a Pinerolo (TO) e rinchiusi inizialmente nella caserma dei carabinieri, Gino ed Ugo Genre vengono successivamente consegnati alle locali Brigate Nere, che offrono la grazia ad uno dei due in cambio della deportazione in Germania. Decisi a non separarsi, i due fratelli rifiutano. Dopo una lunga carcerazione, alle ore 17 del 10 marzo 1945 Gino ed Ugo sono prelevati dalle loro celle e condotti a Ponte Chisone (TO), dove vengono fucilati da un plotone composto sia da soldati tedeschi che da elementi delle stesse Brigate Nere di Pinerolo. Con loro muoiono anche Raffaele Giallorenzo, Mario Lossani, Luigi Ernesto Monnet, Luigi Palombini e Francesco Salvioli.

 

 

Raffaele Giallorenzo

Di anni 24. Nato il 18 gennaio 1921 ad Auletta, in provincia di Salerno. Di professione calzolaio. Arruolato nel Reggimento Nizza cavalleria del Regio esercito italiano, dopo l’armistizio si dà alla macchia e si unisce alle formazioni partigiane nei pressi di Torre Pellice (TO). Quindi si aggrega alla 5ª Divisione alpina GL “Sergio Toja”, attiva dapprima in Val Germanasca e successivamente in Val Pellice. Il 3 gennaio 1945 le Brigate Nere lo catturano proprio a Torre Pellice. Rinchiuso nella caserma dei carabinieri di Pinerolo (TO), alle ore 17 del 10 marzo 1945 è prelevato dalla sua cella e condotto a Ponte Chisone (TO), dove viene fucilato da un plotone composto sia da soldati tedeschi che da elementi delle stesse Brigate Nere di Pinerolo. Con lui muoiono anche i fratelli Gino ed Ugo Genre, Mario Lossani, Luigi Ernesto Monnet, Luigi Palombini e Francesco Salvioli.

 

Mario Lossani (Calvot)

Di anni 19. Nato l’8 aprile 1925 a Torino ed ivi residente. Di professione operaio con qualifica di incisore, assunto presso la RIV di Pinerolo (TO). Il 1º giugno 1944 entra nelle fila del movimento di liberazione piemontese e, con il nome di battaglia di “Calvot”, si aggrega alla V Divisione alpina GL “Sergio Toja”, dislocata nella zona delle Valli Germanasca e Chisone. In virtù della sua occupazione alla RIV, ad agosto il Comando della formazione gli ordina di restare a lavoro per svolgere alcune importantissime mansioni, quali la raccolta e la trasmissione delle informazioni, la preparazione dei documenti falsi, il reperimento delle armi e il reclutamento di altri uomini. La sua continua attività tuttavia, non rimane segreta a lungo: informati da un delatore, i fascisti irrompono nella sua abitazione la notte tra il 21 e il 22 febbraio 1945. Arrestato e trattenuto da alcuni elementi della Divisione Littorio, viene interrogato e torturato per 10 giorni, prima di essere consegnato ai nazisti. Processato e condannato a morte dal tribunale tedesco il 5 di marzo, il 10 dello stesso mese Lossani è condotto a Ponte Chisone (Pinerolo, TO) assieme a Gino e Ugo Genre, Raffaele Giallorenzo, Luigi Ernesto Monnet, Luigi Palombini e Francesco Salvioli. Qui, alle ore 17, i detenuti vengono fucilati da un plotone d’esecuzione composto da soldati della Wermacht e da militi delle Brigate Nere.

 

Luigi Ernesto Monnet (Ernesto)

Di anni 24. Nato il 21 maggio 1920 ad Angrogna (TO). Residente a Prarostino (TO). Sposato. Di professione operaio. Già alpino del battaglione Pinerolo, il 1º giungo 1944 si unisce ai partigiani della Brigata Val Germanasca, inquadrata nella 5ª Divisione alpina GL “Sergio Toja”. Ferito ad un polmone nel corso di un combattimento nei pressi di Cavour (TO), viene catturato alcuni giorni più tardi (il 19 febbraio1945 per l’esattezza) a Campiglione (TO), durante un rastrellamento delle Brigate Nere. Imprigionato alla Casa Littoria di Pinerolo (TO), viene successivamente consegnato ai tedeschi, che lo processano il 5 di marzo. Condannato a morte, il giorno 10 dello stesso mese Monnet è condotto a Ponte Chisone (fraz. di Pinerolo) assieme a Gino e Ugo Genre, Raffaele Giallorenzo, Mario Lossani, Luigi Palombini e Francesco Salvioli. Qui, alle ore 17, i detenuti vengono fucilati da un plotone d’esecuzione composto da soldati della Wermacht e da militi delle Brigate Nere.

 

Luigi Palombini (Luigi Pucci)

Di anni 29. Nato il 15 febbraio 1916 a Gradoli (provincia di Viterbo) ed ivi residente. Di professione meccanico. All’inizio del giugno 1944 si collega ai partigiani della 5ª Divisione Alpina GL Sergio Toja ai primi di giugno, entrando nelle fila della Brigata Val Germanasca. Il 27 febbraio 1945, mentre cerca di aiutare un compagno ferito, viene sorpreso e catturato da un rastrellamento nazifascista. Immediatamente trasferito nella caserma dei Carabinieri di Pinerolo (TO), alle ore 17 del 10 marzo 1945 è prelevato dalla sua cella e condotto a Ponte Chisone (TO), dove viene fucilato da un plotone d’esecuzione composto da militi tedeschi e da elementi delle Brigate Nere. Con lui vengono giustiziati anche i fratelli Gino ed Ugo Genre, Raffaele Giallorenzo, Mario Lossani, Luigi Ernesto Monnet e Francesco Salvioli.

 

 

 

 

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