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VIDEO | Quali reparti sanitari chiuderanno e quali saranno potenziati nell’ospedale di Pinerolo?

I sindaci del pinerolese hanno approvato un articolato documento, che pubblichiamo, che pone una serie d’interrogativi alla direzione generale dell’Asl To3 sul futuro dell’ospedale di Pinerolo. Luci e ombre che emergono dalla bozza del nuovo piano di riorganizzazione che sarà approvato ad ottobre dalla Giunta regionale. Il direttore generale Flavio Boraso dichiara di aver rilevato tutte le proposte dei sindaci e dove possibile di averle recepite nella bozza del piano. Negli studi della Web Tv di Come & Dove sono intervenuti per fare un approfondimento il consigliere regionale Elvio Rostagno del Pd ed il consigliere comunale del M5S Luigi Carignano.

ATTO AZIENDALE E PIANO DI ORGANIZZAZIONE DELL’ASL TO3

 

CONSIDERAZIONI SULLA BOZZA DEI SINDACI

 

14.09.2015

 

ASPETTI GENERALI

 

Il territorio Pinerolese comprende un bacino d’utenza di 140.000 abitanti, il cui Ospedale di riferimento per le acuzie è unicamente l’ Ospedale di Pinerolo. Ne sono parte le estremità montane della Val Chisone a oltre 45 km con 50 min di percorrenza, la Val Germanasca con oltre 40 Km e 60 minuti, la Val Pellice con 25 Km e oltre 35 minuti di percorrenza , l’area della Pianura con oltre 20 Km e 25 minuti di percorrenza , dove emergono le difficoltà di collegamento. Le aree montane e periferiche hanno una più alta concentrazione di popolazione anziana. L’atto aziendale non può prescindere da un’attenta analisi della diversa concentrazione di patologie e delle dinamiche anagrafiche territoriali. Si ritiene opportuno richiamare il documento elaborato dai Sindaci del Pinerolese e trasmesso all’Assessorato Regionale in data 13 Aprile 2015, le cui richieste sono parte integrale e sostanziale del documento approvato dalla Conferenza dei Sindaci ASL TO 3 del 28 maggio scorso e trasmesso al nuovo Direttore Generale, che prevede la dotazione dell’ ospedale di Pinerolo, al termine della ristrutturazione, di n. 300 posti letto per acuzie che si attestano a 2,2 posti letto per abitante (il pianto di rientro regionale richiede 2,6 posti letto). Si sottolinea ed evidenzia che, con le caratteristiche sopra citate, l’ospedale di Pinerolo deve assicurare l’erogazione di servizi idonei a garantire il diritto primario della salute; questo atto deve assicurare ai sindaci del territorio tale esercizio in conformità alle normative vigenti. L’Atto aziendale così proposto definisce i vari dipartimenti, le varie strutture complesse e semplici, indica un organigramma delle figure di responsabilità. Riteniamo che, al fine dell’ erogazione del servizio ai cittadini, l’ indicazione di S.C. o S.S. è sì rilevante, ma necessita di essere integrata della dotazione di organico da assegnarsi ad ognuna di queste (ovviamente con i necessari margini di tolleranza) e deve evidenziare i tempi e le modalità di integrazione del personale medico e infermieristico mancante. Le considerazioni qui espresse non intendono in alcun modo e forma interferire e creare concorrenza con gli altri Ospedali della stessa ASL. Per le ragioni geografiche sopra richiamate, è evidente il ruolo di Pinerolo, per molti aspetti, a sé stante.Le analisi statistiche di produzione dei presidi presi in considerazione sulle scelte attuate sono poco attendibili perché per Pinerolo la carenza di organico (primari e medici), le attività di ristrutturazione, la rigorosa applicazione dei principi di appropriatezza ed efficientamento organizzativo, hanno costretto a una riduzione delle prestazioni. Va da sé che questo metodo rischia di penalizzare una struttura (quella di Pinerolo) rispetto ad altre. Da qui la considerazione che le soluzioni proposte non soddisfano il bacino di utenza di propria competenza. E’ necessario richiamare l’attenzione sul fenomeno delle liste di attesa sia in campo della diagnostica e specialistica ma anche relativamente alle attività di interventi chirurgici/traumatologici. Non si rileva alcuna nota programmatica di riduzione del fenomeno di migrazione dell’utenza, costretta in molti casi ad utilizzare strutture private o esterne alla nostra ASL. Per quanto concerne gli investimenti si ritiene opportuno sottolineare l’esigenza di rendere evidenti le necessità e le situazioni che attendono l’individuazione di una soluzione (tra cui l’ambulatorio di Villar Perosa). Pur comprendendo la carenza di risorse, è evidentemente auspicabile un chiaro quadro degli investimenti necessari, sia per quanto concerne l’aspetto immobiliare che tecnologico.

 

PARTE TECNICA

 

1) E’ necessaria la previsione a Pinerolo (come a Rivoli) della S.S. stroke unit; deve essere garantita in tempi appropriati e di sicurezza la trombolisi ai pazienti con ictus ischemico della pianura pinerolese e valli. Si fa presente che la neurofisiologia è un’attività ambulatoriale considerabile come servizio.

2) Si chiede di garantire il mantenimento di un UTIC a Pinerolo e a Rivoli nell’ambito della Cardiologia; va chiarito e giustificato, in ambito della corretta distribuzione delle risorse, il significato del mantenimento di 2 emodinamiche a distanza di pochi km.

3) Serve la trasformazione dell’unica SSD della gastroenterologia e endoscopia digestiva in 2 S.S. di gastroenterologia e endoscopia digestiva afferenti rispettivamente alla Medicina di Pinerolo e di Rivoli per garantire la presenza di una reperibilità e possibilità di intervento presso entrambi gli ospedali per tutte le patologie acute (varici esofagee, emorragie digestive), per garantire la diagnostica ai residenti e collaborazione integrata con le Chirurgie Generali.

4) Deve essere prevista la ripresa dell’attività urologica e delle reperibilità per il DEA di Pinerolo a prescindere dalla reperibilità dell’ospedale di Rivoli in quanto entrambi gli ospedali sede di DEA e per legge devono essere presenti tutte le specialità chirurgiche. E’ inaccettabile che i pazienti continuino a essere trasferiti tutti i giorni dal DEA di Pinerolo al DEA di Rivoli. Non si comprende come venga gestito il paziente non trasportabile.

5) Non è previsto a livello legale che il Servizio trasfusionale e l’anatomia patologica dipendano dal Laboratorio Analisi. E’ indispensabile garantire il servizio trasfusionale sulle 24 ore tutti i giorni e in tempi adeguati alla sicurezza del paziente, e un servizio adeguato di anatomia e istologia patologica alle specialità chirurgiche e di area medica.

6) Va specificato dove saranno collocate le S.C. di ORL, Urologia e Oculistica.

7) Per quanto concerne la S.C. di Laboratorio analisi si chiede di precisare la sua definizione di sede (se Rivoli o Pinerolo). La scelta deve essere supportata da una valutazione/giustificazione tecnico- economica in considerazione ai costi di produzione attuali, alle prospettive e organizzazione per il laboratorio di Pinerolo che avrebbe le potenzialità per essere il laboratorio ad alta produzione della zona OVEST della Provincia di Torino invece del Mauriziano.

8) Non è definita la collocazione della lungodegenza SUD (pag. 34 bozza piano di organizzazione dell’ASLTO3): Cosa rappresenta? Quale è il futuro? Dove sono collocati i posti letto? Quale ancoramento col territorio? Quale personale? Quale rapporto con servizi esterni?

9) Non è definita la collocazione delle S.C. dell’Oncologia e Nefrologia/Dialisi.

10) Va precisato come si intende rispondere ai bisogno di cura dei pazienti pneumologici, ematologici, nfettivologici gravi e reumatologici.

11) Sarebbe opportuno definire come vengono assegnate le risorse alle strutture semplici che sono presenti solo sotto una S.C. ben definita, ma devono occuparsi di tutta l’ASL (vedi Terapia antalgica, cure palliative e telemedicina).

12) Vista la tendenziale riduzione a 2 delle strutture complesse di Psichiatria si richiede, anche alla luce dell’obbiettivo di incremento dei posti letto degli SPDC (Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura) a 16, si richiede garanzia che vengano aumentate le dotazioni organiche sia del comparto che della parte medica (bisogna arrivare alla guardia medica attiva 24 ore al giorno) per sanare l’attuale situazione di alto rischio dell’SPDC di Pinerolo.

13) In relazione alla previsione dei 5 dipartimenti, si chiede che la sede degli stessi sia proporzionalmente distribuita sul territorio.

14) Visto l’accorpamento di diversi distretti, è opportuno assegnare una dotazione organica e finanziaria che tenga conto degli idonei fabbisogni dei singoli territori, anche a compensazione del disagio della riduzione stessa.

COMUNICATO STAMPA DEL CONSIGLIERE ELVIO ROSTAGNO

In questi giorni, prossimi all’approvazione da parte della Giuta Regionale piemontese, degli atti aziendali, fra i quali quello dell’ASL TO3, si leggono comunicati di diverso tenore, ma tutti tesi a divulgare uno stato di apprensione e timore per un depotenziamento dell’Ospedale “E. Agnelli” di Pinerolo e di servizi per l’area del pinerolese.

E’ evidente che in questi anni la contrazione dei servizi e delle risorse ha colpito maggiormente la struttura ospedaliera di Pinerolo.

Pur non essendo nella commissione competente, ma rappresentando il territorio, anche come consigliere di un comune, ho seguito con una certa attenzione la tematica. L’ho fatto con discrezione facendo percepire che la forza politica di cui faccio parte, si vuole mettere al servizio degli amministratori al di là delle appartenenze di partito e, soprattutto, evitando le strumentalizzazioni; più facili per chi vuole fare opposizione agitando e ampliando sospetti e paure.

Ho seguito con attenzione l’attività di analisi dell’atto aziendale proposto, nel quale si evidenziano alcune criticità che sono state rappresentate nel documento posto all’attenzione dei sindaci del territorio e illustrati al direttore.

Non condivido la competizione fra territori e ospedali; sarebbe perdente per un territorio che ha meno comuni, meno rappresentanti nelle assemblee decisionali. Condivido invece il porre l’attenzione sulla peculiarità della nostra area che ha meno opportunità a disposizione, è più lontana da altre strutture, ha un tasso di anzianità più elevato, ha una struttura ospedaliera che non può essere depotenziata con il rischio che ne venga meno la sua efficacia (un ospedale piccolo, con meno servizi, nel tempo rischia di perdere a poco a poco le sue funzioni!).

La situazione economica della nostra regione, l’attività per uscire dal piano di rientro entro la fine del 2015 imposto dal ministero, ci impongono iniziative di responsabilità.

Il documento che i sindaci sottoscrivono critica costruttivamente la bozza di Piano.

Sintetizzo un elenco di richieste che faccio mie:

  • l’Ospedale di Pinerolo, a fine ristrutturazione, deve essere dotato di 300 posti letto;

  • è necessario evidenziare la dotazione di organico per garantire la funzionalità dei vari servizi, anche con una previsione in prospettiva;

  • ridurre i tempi nelle liste di attesa e il fenomeno di prestazione di servizi diagnostici fuori territorio;

  • occorre definire le necessità di investimenti sia per le strutture che per la strumentazione, individuando le priorità (cito solo a titolo di esempio l’ambulatorio di Villar Perosa);

  • bisogna prevedere sia a Pinerolo che a Rivoli una struttura semplice di stroke unit garantendo, in tempi appropriati e di sicurezza, la trombolisi;

  • mantenere sia a Pinerolo che a Rivoli, un’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica nell’ambito della cardiologia;

  • garantire per ognuno dei due ospedali la presenza di una struttura semplice di gastroenterologia e endoscopia digestiva;

  • prevedere la ripresa dell’attività urologica e delle reperibilità per il Pronto Soccorso di Pinerolo;

  • garantire il centro trasfusionale sulle 24 ore tutti i giorni e in tempi adeguati alla sicurezza del paziente;

  • garantire un adeguato servizio di anatomia e istologia patologica alle specialità chirurgiche nel loro dipartimento (il costo di una struttura semplice non supera quello dei trasferimenti con il collegamento ad altra struttura);

  • il mantenimento a Pinerolo della struttura complessa di laboratorio che ha minori costi di gestione per prestazione e consente un potenziale ampliamento a servizio di un territorio più ampio;

  • occorre definire come si intende rispondere al bisogno di cura dei pazienti pneumologici, ematologici, infettivologici gravi e reumatologici;

  • garantire l’aumento di dotazione di organico della psichiatria sia del comparto che della parte medica;

  • definire la collocazione di strutture complesse citate nel documento avendo cura di privilegiare il criterio della distanza chilometrica (l’area pinerolese è più lontana dagli ospedali di Torino e Orbassano)

  • assegnare (anche in prospettiva) alle strutture di Torre Pellice e Pomaretto il ruolo di attività di post acuzie (lungodegenza, riabilitazione, continuità assistenziale); sarebbero più prossime a territori marginali con beneficio per i malati e per i loro parenti.

In passato il nostro territorio ha subito tagli pesanti che non consentono, ora, ulteriori riduzioni di servizi. Per questo sono convinto che il confronto e l’attenzione che i sindaci del pinerolese hanno dimostrato in questo periodo ci consentirà di ottenere non tutto ciò che vogliamo, ma quanto è ragionevole e giusto. Sono ovviamente consapevole che ogni scelta comporta sacrifici a singole posizioni personali, ma quello che conta è garantire più che possiamo, con le risorse a disposizione, la salute dei nostri cittadini.

La campagna elettorale la facciano pure gli altri!

 

 

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