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Un netto no al Parco del Monviso dagli agricoltori di Bobbio Pellice

monviso2 18-2-2015- 16:36-  Nell’ incontro che si è svolto questa mattina a Torino, presso la sede provinciale della Cia  (Confederazione Italiana Agricoltori)   gli allevatori di Bobbio Pellice hanno spiegato le ragioni della propria contrarietà   ad essere annessi nel Parco del Monviso. All’incontro erano presenti  i consiglieri regionali Silvana Accossato, Antonio Ferrentino, Alessandro Benvenuto, Elvio Rostagno e Gianluca Vignale. Al centro del confronto, l’inserimento di parte del territorio del comune di Bobbio Pellice all’interno del nuovo Parco Naturale del Monviso, entità che dovrebbe nascere dall’unione delle aree protette delle valli Po, Varaita e alta Val Pellice e dalla loro estensione. Il progetto è parte del ddl regionale n. 90 “Riordino  del sistema di gestione delle aree protette regionali”, attualmente all’esame della V Commissione del Consiglio regionale. Nel corso dell’iniziativa la Cia di Torino si è fatta portavoce degli agricoltori locali chiedendo ufficialmente la modifica del ddl n. 90 con lo stralcio del territorio dell’alta Val Pellice dal progetto del Parco del Monviso. Le ragioni risiedono nel particolare contributo che agricoltura e pastorizia offrono all’economia della zona e con i rischi per il proseguimento delle stesse che nuovi vincoli normativi, maggiore difficoltà nell’esercizio del controllo faunistico e  limiti sul transito del bestiame verso gli alpeggi verrebbero a creare. Roberto Barbero, presidente provinciale della Cia di Torino, ha spiegato nel corso della riunione: «Gli alpeggi attorno a Bobbio Pellice sono l’unica zona montana dell’area della Città Metropolitana dove le attività sono condotte da allevatori locali. C’è attenzione alla biodiversità animale perché vengono allevate razze bovine e ovicaprine di pregio e un forte presidio del territorio perché, complessivamente, le aziende agricole insediate nei tre comuni dell’alta valle sono almeno 270, con tanti giovani occupati. Nessun altra zona montana del Torinese possiede una simile specificità che l’imposizione di nuovi vincoli rischierebbe di distruggere». Il punto di vista degli agricoltori è stato riassunto dall’allevatore Pier Claudio Michelin Salomon:«Abbiamo appreso del progetto del Parco del Monviso dai giornali anche se dovrebbe comprendere sei degli otto alpeggi attualmente esistenti sul territorio di Bobbio Pellice. Non siamo contro la tutela della natura perché siamo i primi manutentori del territorio e anni addietro abbiamo accettato l’istituzione dell’Oasi del Barant nel nostro comune. Ci chiediamo però, oltre ai nuovi oneri, quali vantaggi potrebbe portarci il Parco, visto che la gestione dell’ente andrebbe nel Cuneese, il profilo del Monviso da noi quasi neppure si vede e i turisti che già ora vengono a campeggiare, spesso scappano spaventati dagli ululati dei lupi dopo la prima notte in tenda».

 

 

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