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Torre Pellice: la galleria Filippo Scroppo ospita il Grande blu, maternità tra arte e ricerca

locandina il grand ebluImmagini  che raccontano, la donna, il parto, la maternità. La Civica Galleria d’arte contemporanea “Filippo Scroppo” di Torre Pellice, nell’ambito della sezione “Est-etiche” e in previsione della giornata della donna , presenta una mostra di fotografia e pittura, che fa emergere in chiave artistica una riflessione su un momento fondamentale ma anche molto delicato della vita femminile: il periodo post parto.

La mostra Il Grande Blu con opere di Laura Valle a cura di Andrea Balzola (dall’15 febbraio all’15 marzo) parla di maternità tra arte e ricerca, parte da un’indagine fotografica condotta in un importante ospedale torinese che documenta “i primi passi” del rapporto mamma-bambino a 24-48 h dal parto, di cui si possono vedere, nella prima parte dell’esposizione, una ventina di scatti in bianco/nero, intende riflettere sul momento successivo, al ritorno a casa nel proprio ambiente familiare dove viene accolta la nuova creatura e dove inizia “una nuova vita” per l’intera famiglia.

Le opere integrano fotografia, pittura, interventi oggettuali e scrittura sulla base della scelta coloristica del blu come colore dalla doppia valenza, in rapporto anche con l’ambivalenza stessa di ogni madre nei confronti del nuovo nato: si va dalla leggerezza gioiosa del blu chiaro, il reale, alla cupezza e profondità del blu marina passando per varie sfumature intermedie, secondo le declinazioni molteplici di un evento così forte come la maternità.

E anche – occorre sottolinearlo – la paternità, le cui difficoltà all’arrivo di un figlio, sono sicuramente ancora non sufficientemente esplorate. I riferimenti iconografici delle opere sono il mare e l’acqua, elementi materni per eccellenza, liquidi e avvolgenti, talvolta paurosi per la loro forza travolgente ma forte simbolo di guarigione, purificazione e rinascita.

Nelle prime settimane/mesi, successivi alla nascita di un bambino, si sviluppano dinamiche materne – ma anche familiari – determinate innanzitutto dai grandi cambiamenti del corpo e della psiche femminile ma anche dal nuovo ruolo, da individuo a genitore, che riguarda ciascuno dei componenti della coppia. E’ uno spazio vissuto “sommerso” e poco indagato che, accanto alla gioia e all’emozione, può nascondere insidie e difficoltà, le quali non sempre sono espresse e, almeno fino a non molto tempo fa, molto sottovalutate anche dagli stessi soggetti coinvolti. In particolare è dimostrato, forse anche per motivazioni culturali relative al “dover essere felice” della maternità e al disconoscimento – quasi un tabù – della presenza dell’ambivalenza materna, che la puerpera tende a chiedere aiuto, specie per problemi psicologici, e conseguentemente a curarsi in misura inferiore rispetto alla donna in condizioni normali.  L’indagine parte dalla più importante ricerca fatta a livello mondiale, lo screening condotto dalla ricercatrice americana Katherine L.Wisner e dalla sua equipe dell’Università di Pittsburgh e pubblicata nel 2013 su JAMA Psychiatry. Utilizzando come strumento diagnostico l’EPDS, più noto come Scala di Edimburgo, la Wisner monitorò diecimila puerpere, individuando, al di là della fisiologica “baby blues”, stato di malinconia e tristezza dovuto ai cambiamenti ormonali che si risolve in genere entro i 10-15 giorni dal parto, significative percentuali di patologie nei periodi successivi fino alla vera e propria DPP (depressione post-partum) e ai disturbi d’ansia e bipolari. In relazione a questa interessante indagine scientifica, la seconda parte dell’esposizione ha come fulcro un’infografica dedicata appunto ai risultati della ricerca della Wisner, lavoro che si può considerare come l’opera “madre” basata sui risultati della ricerca, e poi sette opere che costituiscono sette filiazioni di quella, in un percorso che va dal generale al particolare, dalla massa al caso individuale, in un chiaro omaggio a sette casi di mamme anonime e alla loro particolare maternità, in rapporto anche a storie di cronaca e a racconti familiari.

IL GRANDE BLU Maternità tra arte e ricerca dall’15 febbraio all’15 marzo

 

 

 

 

 

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