Mentre continua la forte ondata di maltempo, questo è l’aggiornamento alle 10 di stamani delle principali criticità sulla viabilità di competenza della Città metropolitana di Torino. Le chiusure riguardano al momento:
- Strada Provinciale 167 a San Pietro Val Lemina dal km 4+400 al km 6+500, per una frana al km 3+800 e per allagamenti in diversi tratti della carreggiata
- guado sul Pellice a Cavour lungo la Provinciale 152 tra il km 6+100 e il km 6+300, in via precauzionale
- Strada Provinciale 158 a Bricherasio per allagamento tra il km 8 e il km 10+542
- Strada Provinciale 165 a San Secondo di Pinerolo al km 4+300, per un frana da monte
È stata riaperta con sorveglianza assicurata dalla Protezione Civile comunale la Provinciale 160 a Buriasco tra il km 0 e il km 3+800, precedentemente chiusa per allagamenti causati dall’esondazione del torrente Lemina.
Sono stati effettuati e sono tuttora in corso interventi del personale delle Direzioni Viabilità 1 e 2 della Città metropolitana di Torino per controllare la percorribilità in sicurezza ed effettuare rappezzature di emergenza laddove, su strade con elevati volumi di traffico come la circonvallazione di Pinerolo della Provinciale 23 tra il km32 e il km 36, si sono formate buche pericolose nel pomeriggio di ieri e nella notte.
Due frazioni di Pinerolo, il Talucco e il Cro a causa di alcuni smottamenti non sono raggiungibili. I via Umberto Grosso, nella frazione Abbadia Alpina, è stato fatto allontanare da casa un residente e la sua abitazione è stata dichiarata inagibile per un movimento franoso. Nessuna abitazione risulta allagata ma sulla collina di Pinerolo e di San Secondo ci sono state alcune frane. Durante la notte sono stati rimossi rami e detriti che ostruivano a Pinerolo il ponte di via Tabona, trasportati dal torrente Lemina dopo la piena di ieri. In via precauzionale è stato chiuso il guado sul torrente Pellice a Cavour, lungo la provinciale 152.
Permane l’allerta arancione e rossa in vigore fino alle 13.
Anche se sono possibili miglioramento dal pomeriggio i terreni ormai saturi non assorbono più l’acqua.