Teo è un giovane insoddisfatto. A metà degli anni ottanta, in una grande città senza nome, si lascia condurre in una relazione senza amore, in amicizie non autentiche, in un rapporto adultero di cui non riconosce la vera potenza.
La sua irresolutezza lo porterebbe a galleggiare così per sempre, ma il destino ha in serbo per lui carte ben diverse: due eventi traumatici deviano il suo cammino per sempre. Il primo lo riporta al paese natio, un piccolo borgo in mezzo alle montagne, costringendolo a confrontarsi con il lutto mai elaborato della morte del padre, in mezzo a una natura selvaggia e spietata, ma inebriante e feconda di nuove possibilità. Il secondo lo costringe a fronteggiare la prova più alta a cui il fato ci può sottoporre: uccidere o essere uccisi.
Una meditazione sulla morte, sul tempo che passa inesorabilmente, sulla fragilità dell’esistenza, sulla natura dei ricordi. Un affaccio sullo scollato abisso tra la vita che conduciamo in superficie e quella sommersa in profondità, che non riveliamo mai, se non quando accade qualcosa di dirompente che ci impedisce di nasconderci ancora.
Luca Ferrero è nato a Pinerolo in provincia di Torino nel 1979. Si è laureato all’Università di Torino nel 2004. Vive a Pinerolo, dove svolge la professione di Medico Odontoiatra. Sempre a Torino, ha frequentato la Scuola Holden. È autore di racconti e questo è il suo primo romanzo.