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Pinerolo è un polo culturale, ma le risorse economiche sono limitate. Arrivano le critiche di Pensieri in Piazza che depenna le manifestazioni

Gardiol di Pensieri in piazza e l'assessore Martino Laurenti

Gardiol di Pensieri in piazza e l’assessore Martino Laurenti

Non è certo un caso isolato quello di Pinerolo  che si trova a dover mantenere in piedi decine di manifestazioni culturali con delle risorse economiche esigue. E non si può neanche sostenere che sia una storia nuova, “55 mila euro erano con la passata amministrazione e 55 mila sono con quella attuale”, afferma Martino Laurenti assessore alla cultura. Che aggiunge: “Stiamo però lavorando per arrivare ad avere un modello nuovo, un formart che coinvolga in modo corale tutte le realtà culturali e associative del nostro territorio”. Ebbene, ogni cambiamento porta con sé innovazioni e critiche e queste non mancano neanche a Pinerolo dove l’associazione Pensieri in Piazza si è vista tagliare drasticamente il proprio contributo e così è iniziata una querelle con l’assessorato alla cultura, che in una lettera inviata ai giornali scrive:

L’Associazione culturale Pensieri in Piazza, a causa di una non più sostenibile carenza di fondi, si vede costretta suo malgrado a sospendere tutte le iniziative già programmate per i prossimi mesi. A partire dal 2005 l’Associazione ha cercato di promuovere nel territorio pinerolese un progetto culturale volto a costruire occasioni di riflessione e confronto intorno alle principali problematiche che oggi attraversano la società e le persone. Negli anni sono stati realizzati una molteplicità di eventi che il Suo giornale ha sempre seguito con interesse e attenzione: decine e decine di incontri con esponenti di primo piano della cultura italiana e internazionale, mostre, spettacoli, realizzazione di video e dossier, conferenze dei relatori e dibattiti con gli studenti delle scuole superiori di Pinerolo, camminate e biciclettate “pensanti”. E poi aggiunge: “In seguito alla crisi economica negli ultimi anni i finanziamenti sono progressivamente diminuiti fino a che le Fondazioni bancarie , la Regione e la Provincia hanno azzerato i loro contributi; questo ci ha costretto a ridimensionare il numero delle nostre proposte, ma con tenacia abbiamo cercato di mantenere iniziative di elevata qualità che, anche se non sempre hanno attirato grandi folle, tuttavia a nostro giudizio hanno rappresentato un prezioso contributo all’offerta culturale rivolta ai cittadini, come occasione di riflessione civile e sociale. Nel mese di luglio, l’Assessorato alla cultura di Pinerolo, in modo del tutto inaspettato, ci ha comunicato che per il corrente anno il contributo assegnato alla nostra Associazione è pari a 0 (ad esclusione del rimborso di 2000 euro già erogati per l’organizzazione della “Notte delle Muse”, contributo che ha coperto solo la metà delle spese da noi sostenute per collaborare ad un’iniziativa del Comune)”. E pur auspicando da un dialogo, presiedente di Pensieri in Piazza, Emilio Gardiol aggiunge: “La notizia ci sorprende perché nei passati 13 anni abbiamo sempre avuto positive collaborazioni con le varie giunte che si sono alternate a Pinerolo, mentre questa comunicazione ci sembra contenere un implicito giudizio negativo, o quantomeno di irrilevanza, nei confronti delle nostre proposte culturali. Ovviamente è nella responsabilità dell’Assessore e della Giunta in carica definire la politica culturale del Comune, ma ci piacerebbe conoscere le ragioni che hanno motivato questo giudizio e questa scelta, e conoscere quale progetto culturale l’attuale amministrazione abbia in mente per la città e quale ruolo pensa possano avere le varie associazioni, e Pensieri in Piazza in particolare (oltre a quello subordinato di collaborare alle iniziative dell’Assessorato, come è avvenuto per la Notte delle Muse). Ci auguriamo che questa non diventi una sterile discussione tra noi e l’Assessore, ma l’occasione per sviluppare una riflessione pubblica più ampia sulla politica culturale per la città. Riflessione a cui speriamo possano contribuire, attraverso il Suo giornale, i cittadini di Pinerolo”.

Ma dietro a questa analisi critica senza dubbio ci sono alcune scelte prese dall’Assessorato come la nomina del nuovo direttore del Civico istituto musicale Corelli e la decisione di non inserire nel programma del teatro di Pinerolo la lirica.

Argomenti che l’amministrazione ben conosce e che illustra nel comunicato stampa inviato alle redazioni locali che pubblichiamo integralmente.

Abbiamo appreso che l’associazione Pensieri in Piazza ha diffuso un comunicato nel quale annuncia la “sospensione delle attività pubbliche (…) dovuta al mancato contributo dell’amministrazione comunale”. Il comunicato segue le critiche mosse all’Assessorato alla Cultura da alcuni insegnanti e studenti del Corelli, ed in particolare dal Maestro Génot, particolarmente contrariato per la cancellazione dello spettacolo della lirica dalla stagione del Teatro Sociale e per la mancata conferma del Maestro Morbo alla guida del Corelli.

 

Da un anno a questa parte l’Amministrazione, non solo nel campo culturale, sta cercando di portare avanti una politica di coordinamento dell’attività delle diverse associazioni operanti sul territorio, secondo un disegno politico che trova la sua ragion d’essere nella collaborazione tra realtà diverse e nella finalizzazione delle attività in un progetto comune. Un progetto ambizioso, perché si scontra tutti i giorni con un’altissima litigiosità e con i campanilismi che da sempre rendono i rapporti tra realtà diverse molto difficoltosi. Il tutto per provare a ricostruire quel senso di comunità di cui Pinerolo ha estremamente bisogno: il far sentire le persone che si impegnano parte di un progetto comune, più ampio.

In questo senso gli strumenti a disposizione dell’amministrazione non sono molti: una diversa allocazione delle risorse e dei contributi, una diversa programmazione, qualche pacato tentativo di cambiare alcuni collaboratori. Pertanto l’amministrazione sostiene le scelte dell’Assessore alla Cultura che, nel loro complesso, sono il risultato di un ragionamento e di una visione. Per questo accettiamo di buon grado l’invito di Pensieri in Piazza ad un confronto più ampio sulle politiche culturali della città, cosa che stiamo cercando di fare da più di un anno.

 

Ci preme far notare, tuttavia, come nel tardo autunno del 2016 il direttivo dell’associazione ebbe un confronto con l’amministrazione per presentare la propria attività e per chiedere quindi un contributo. In quei mesi si stava già lavorando per la realizzazione della Notte delle Muse, un progetto che, com’è noto, ha ricevuto un ottimo apprezzamento e che consideriamo un fiore all’occhiello della nostra programmazione, non solo per il suo contenuto ma soprattutto perché mette insieme tutte le realtà culturali della città e favorisce la collaborazione fra associazioni. Un approccio, questo, come scritto in precedenza, che la nostra amministrazione persegue in tutti i campi, non solo in quello culturale. In quest’ottica, al direttivo di Pensieri in Piazza fu proposto di concentrare l’attività, le energie e le risorse su quella manifestazione: ci piaceva l’idea di abbinare il tema della valorizzazione del patrimonio culturale con la riflessione pubblica sui beni culturali, ma ci piaceva soprattutto l’idea di realizzare una manifestazione “corale”, con l’apporto di tutte le realtà del territorio. L’idea fu accolta da Pensieri in Piazza, che si riservò – in accordo con con l’assessorato alla cultura – l’animazione delle giornate precedenti e successive alla Notte delle Muse. Perciò nei primi mesi del 2017 venne comunicato l’importo del contributo destinato all’associazione Pensieri in Piazza per la realizzazione dell’iniziativa, a fronte della proposta che nel frattempo la stessa associazione aveva elaborato in totale autonomia: proposta peraltro di altissimo livello e che ha contribuito al successo dell’iniziativa.

L’associazione, pertanto, sapeva perfettamente dai primi mesi dell’anno quale fosse l’importo del contributo comunale.

 

 

 

Nelle battute conclusive del comunicato diffuso da Pensieri in Piazza si chiede “quale progetto culturale l’attuale amministrazione abbia in mente per la città e quale ruolo pensa possano avere le varie associazioni e Pensieri in Piazza in particolare (oltre a quello subordinato di collaborare alle iniziative dell’Assessorato, come è avvenuto per la Notte delle Muse)”. Crediamo che qui stia il cuore dell’incomprensione.

Definire “subordinato” il ruolo che Pensieri in Piazza ha avuto nella realizzazione della Notte delle Muse ci pare sintomatico del fatto che in alcuni ambiti non si sia ancora compreso lo sforzo che sta facendo questa amministrazione nel mettere insieme tutte le varie realtà associative e i vari operatori culturali del territorio. Uno sforzo che ha un obiettivo preciso: fare massa critica, fare fronte comune e, di conseguenza, non disperdere le preziose risorse che – come giustamente sottolinea Pensieri in Piazza – sono vieppiù in diminuzione, soprattutto nell’ambito culturale.

 

Per quanto riguarda la nomina del nuovo direttore del Corelli, anche su questo punto vorremmo fare chiarezza una volta per tutte. Il processo di nomina si è concluso dopo una procedura ad evidenza pubblica che ha prodotto la candidatura di 10 persone: l’Amministrazione ha svolto colloqui ed esaminato i curricula pervenuti, dopo di che ha fatto una scelta (scelta che invece, fino ad oggi, era strettamente fiduciale, fatta cioè dal Sindaco). Un notevole passo avanti nel modo di procedere a nuove nomine, metodo che è stato applicato, con tutt’altra risonanza, alle nomine del CdA di ACEA, per esempio. Tutto si può dire, tranne che la persona prescelta non abbia un curriculum adatto, anche se scelto direttamente dall’amministrazione e non da una commissione tecnica (nel pieno rispetto, peraltro, del regolamento). Ricordiamo inoltre che, durante lo svolgimento della selezione, nessuno si oppose al metodo, ma le pesanti critiche ricevute sono venute soltanto a nomina effettuata. Ribadiamo che nella scelta del nuovo Direttore non v’è nulla di personale contro il Maestro Claudio Morbo, molto semplicemente abbiamo deciso di procedere con un cambiamento. Come non c’è nulla di personale nel fatto che l’Assessorato abbia deciso di cancellare dalla programmazione della stagione teatrale uno spettacolo di musica lirica che costa 12.000,00 € e viene svolto in un Teatro, il Teatro Sociale, non adatto a questo tipo di spettacolo. Tale decisione, ampiamente ragionata, è stata presa “al balzo” per tornare a polemizzare su questioni già affrontate a giugno, per cui avevamo già dato ampie spiegazioni.

L’obiettivo dell’Amministrazione è chiaro: fare fronte comune proponendo progetti che coinvolgano il maggior numero di realtà, dare la possibilità a più persone di mettersi in gioco secondo logiche “di evidenza pubblica”, mettere un freno allo “sparpagliarsi” di risorse che consentono a tante piccole realtà di fare le loro iniziative, ma senza coordinamento e senza un progetto comune. Ci stiamo provando, con tanta fatica e tanto entusiasmo.

E tutto si può dire di questa amministrazione tranne che non sia propensa all’ascolto. L’atteggiamento che registriamo è invece opposto: non si cerca il dialogo (la richiesta di appuntamento da parte del Maestro Génot è giunta solo dopo la pubblicazione sui giornali e su Facebook della lettera aperta al Sindaco, dopo le dichiarazioni dello stesso apparse su l’Eco del Chisone) e si polemizza per contributi non accordati.

La strada è ancora lunga”.

Il dibattito è solo alle battute iniziali e lo seguiremo nel suo evolversi.

A.G.

 

 

 

 

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