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Nel parco del Monte di San Giorgio di Piossasco si censiscono le specie e gli ambienti tipici e unici.

Monte S. GiorgioSono iniziate le indagini sul campo per la redazione del Piano naturalistico del Parco Naturale del Monte San Giorgio di Piossasco, area protetta istituita nel 2004 e gestita dalla Città Metropolitana di Torino. “I lavori sono stati affidati all’IPLA-Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente e proseguiranno per tutto il 2019, con l’obiettivo di definire un quadro aggiornato delle specie e degli ambienti presenti nel parco. - spiega Barbara AzzaràConsigliera metropolitana delegata all’ambiente e vigilanza ambientale, risorse idriche e qualità dell’aria, tutela flora e fauna, parchi e aree protette - Il Piano dovrà delineare le strategie di gestione necessarie a garantire la conservazione delle specie e della biodiversità”.

Le prime ricerche si sono concentrate su Anfibi Lepidotteri, i primi ad essere osservabili alla fine dell’inverno. La nuova vasca antincendio, realizzata grazie ai finanziamenti del progetto “Corona Verde” nel 2016, si è dimostrata un ottimo sito di riproduzione per le Rane agili (Rana dalmatina): nel piccolo bacino di meno di 100 metri quadrati sono state contate circa 160 ovature in diverse fasi di sviluppo. Sono stati rinvenuti anche alcuni Rospi (Bufo bufo): quattro maschi ed una femmina, purtroppo uccisi dall’impatto con le autovetture lungo la strada sterrata che conduce alla regione Galli. A differenza delle rane, i rospi trascorrono l’inverno in ibernazione, interrati o protetti in qualche rifugio nel sottobosco. Con le prime piogge primaverili e l’innalzarsi delle temperature si risvegliano e migrano in massa verso pozze d’acqua, stabili o temporanee, in cui depongono i cordoni di uova. E’ questa la fase più rischiosa del loro ciclo vitale poiché gli spostamenti verso l’acqua comportano l’attraversamento delle strade e il conseguente pericolo di essere schiacciati dagli automezzi. Nel piccolo corso d’acqua che prende origine dalla fontana della Gurajà sono state ritrovate alcune larve di Salamandra pezzata (Salamandra salamandra). Non hanno sinora dato esito positivo le ricerche del Tritone crestato (Triturus carnifex), una specie protetta a livello europeo dalla Direttiva Habitat, segnalata negli anni scorsi in un piccolo stagno nascosto nella pineta.

Numerose le osservazioni di farfalle, come le eleganti Podaliri (Iphiclides podalirius) dalla livrea zebrata, con lunghe appendici caudali a foggia di coda di rondine, grazie alle quali possono compiere lunghi voli planati. Sono state osservate anche le coloratissime Vanesse (Vanessa atalanta ed Aglais io), che escono dai rifugi in cui hanno trascorso l’inverno: cavità di tronchi, intrecci di rami di sempreverdi e persino abitazioni. Particolarmente interessanti sono poi i voli nuziali delle Cedronelle (Gonepteryx rhamni), una specie con uno spiccato dimorfismo sessuale, il maschio giallo brillante, la femmina biancastra. La possibilità di trovare le Cedronelle è strettamente legata alla presenza di alcuni arbusti, in particolare la Frangola e lo Spino cervino. “Alcune specie, – sottolinea la Consigliera metropolitana Barbara Azzarà - sono state osservate per la prima volta e il loro nome andrà determinato in laboratorio. Le ricerche proseguiranno nei prossimi giorni nel Parco del Monte Tre Denti Freidour.

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