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Mauro Deidier ha lasciato la guida del Parco Alpi Cozie, lo annuncia dopo il ricovero per Covid

deidier webPrima ha provveduto a far approvare il bilancio dopo Mauro Deidier, presidente del Parco Alpi Cozie, ha rassegnato le dimissioni.

Leggi fra le prime reazioni quella del Comune di Pragelato

L’ha fatto in video conferenza dal letto dell’ospedale Agnelli di Pinerolo, dove è ricoverato per una polmonite provocata da Covid. “La mia è stata una decisione sofferta, ma ferma e irrevocabile, che arriva dopo cinque mesi di continue tensioni interne all’Ente” e aggiunge : “Mi ero fatto convincere ad accettare questo incarico da alcuni Sindaci e dalla Regione Piemonte ed avevo iniziato con entusiasmo. È un ente ricco di professionalità, quasi cinquanta dipendenti su cinque sedi, da anni un valore aggiunto per le valli. Tuttavia in accordo con chi mi aveva proposto e con la Regione stessa, il mio mandato prevedeva obiettivi ambiziosi. Soprattutto un significativo cambio di strategie: lo snellimento della macchina burocratica, un programma di promozione e di sviluppo e non solo di tutela e conservazione. Poi una gestione dei vincoli normativi non a scontro, ma condivisa con i Sindaci. La messa in rete dei programmi con le amministrazioni del territorio, l’aggiornamento dei Piani di Gestione. Inoltre  più attività di educazione ambientale nelle scuole, promozione del turismo, un piano straordinario di  manutenzione del territorio e un maggior sostegno con le attività pastorali. Nuovi programmi che si rendevano fattibili solo riducendo del pari altri settori di attività che stanno impegnando gran parte del tempo del personale. Come il dimezzamento dei 32 progetti di studio e ricerca, in particolare quelli meramente teorici e fine a se stessi o non dotati di finanziamenti. Nonché la riduzione dell’enorme impiego di tempo e risorse di personale  in progetti come quello  dello studio e monitoraggio del lupo”.

Ma al di là dei progetti che stava, seguendo forte di una esperienza maturata quando era direttore del Parco Orsiera Rocciavrè, Deidier aveva preso una netta posizione anche sul progetto Life Wolf Alps, sollevando un vivace dibattito: A mio parere,  accanto alla mera funzione di tutela, di studio e di ricerca fine a se stessa, dovrebbe salvaguardare e tutelare  anche chi ancora vive e lavora in montagna. In questi anni, in Parchi come le Alpi Cozie,  si è radicato un sistema che ha finito per orientare l’impiego di gran parte delle risorse economiche e professionali nella prevalente funzione di conservazione e di applicazione di norme vincolistiche. Senza attivare significative azioni di sviluppo e di tutela della presenza dell’uomo e delle sue fragili attività economiche”.

 

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