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Nel dibattito sullo Ius soli la testimonianza di Marius Daniel Lupascu ha sintetizzato il disagio dello straniero

ius 1Il confronto sul diritto di suolo (ius soli), promosso dal M5S, che si è svolto ieri sera (giovedì 20 settembre) a Pinerolo, è stato aperto dalla testimonianza di Marius Daniel Lupascu, consigliere comunale romeno, a cui è stato affidato il compito di illustrare cosa significhi essere stranieri in Italia. E ancor più del suo racconto, segnato da disagi e diffidenze, è stata la sua commozione a cristallizzare il problema che vivono tutte le genti che lasciano la loro patria.

A precedere il confronto fra il fronte del Sì e quello del No è stata l’introduzione del professor Franco Milanesi che ha invitato il pubblico, la sala del centro d’incontro di Largo Lequio era piena, a riflettere sul concetto di cittadinanza e di confini.

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Poi la parola è passata ad un uomo di legge, Piercarlo Pazè, magistrato a riposo, che con numeri alla mano e basandosi sulle norme e sulla sua esperienza di presidente del tribunale dei minori,  ha pacatamente e in modo preciso illustrato le ragioni del Sì. Quindi la replica, certamente meno pacata, di Mattia Butta, autore del libro “La truffa dello Ius soli”, che ha invece sostenuto il contrario.

 

 

 

 

 

ius 2Interventi del pubblico, momenti di vivace dibattito e poi è stato il sindaco di Pinerolo, Luca Salvai, a chiudere una serata che in certi casi può aver rafforzato le posizioni di chi è favore o di chi è contrario, ma certamente, pur sollevando perplessità, è stata utile per capire meglio una legge approvata alla Camera, ancora ferma in Senato e che ha visto intellettuali, artisti, opinionisti,  scrivere al capo di Stato ai presidenti di Camere e Senato per affermare che: “Patria è dove trovi pace e rifugio”.

A.G.

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