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Egle Possetti: “Gli arresti dei vertici di Autostrade provano che i nostri sospetti erano fondati”

 

Camilla Bellasio, Claudia Possetti, Manuele Bellasio, Vittorio Andrea

Camilla Bellasio, Claudia Possetti, Manuele Bellasio, Andrea Vittone

 Quando questa mattina Egle Possetti, presidente del comitato Parenti delle vittime del ponte Morandi, ha saputo degli arresti domiciliari dell’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci e di Michele Donferri Mitelli e Paolo Berti, rispettivamente ex responsabile manutenzioni e direttore centrale operativo dell’azienda, ha avuto la conferma che i loro dubbi erano fondati.

Questo anche se se stiamo parlando di una costola dell’inchiesta sul crollo del ponte Morandi.

L’inchiesta, coordinata dalla procura di Genova, era scattata un anno fa dopo l’analisi da parte dei finanzieri di alcuni dei documenti acquisiti nel corso dell’indagine sul crollo e riguardava dei problemi riscontrati, in termini di sicurezza, sulle barriere fonoassorbenti montate sull’intera rete autostradale. 

Delle sei misure disposte dal Gip del tribunale di Genova, tre sono arresti domiciliari e tre sono misure interdittive. Dice Egle Possetti, che nel crollo ha perso la sorella Claudia, due nipoti Camilla e Manuele e il cognato Andrea  : “per noi oggi è una giornata positiva, per quanto può esserlo dopo quello che abbiamo passato. Ecco la riprova che di questa società non ci si può fidare. Speriamo che tutto questo sia utile nella discussione sulla convenzione”. 

 

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