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Ecco come la pensa il sindaco sui cani in piazza d’Armi

5719C21F-2FE4-428F-B4AF-7E04C0B8E5C7Questo è il post del sindaco Luca Salvai.

Stante le polemiche che ha generato l’ipotesi di vietare Piazza d’Armi ai cani, ritengo sia utile scrivere un post di chiarimento sulla questione.

1) Il problema delle deiezioni canine è un problema che esiste eccome, minimizzarlo o metterlo in dubbio significa non essere onesti e negare l’evidenza, evidenza che si è acuita proprio in questi mesi di lock down, quando evidentemente il nostro senso civico, quando non c’è nessuno in giro e nessuno vede, vacilla.

2) L’idea di chiudere Piazza d’Armi ai cani nasce dall’esigenza (ad oggi solo ipotesi) di rendere possibile l’utilizzo di quello spazio ad associazioni e Enti che richiedono maggiori spazi all’aperto per utilizzi diversi (estate ragazzi, attività sportive e ricreative in generale). Come è sempre accaduto in passato, ad ogni richiesta di utilizzo dello spazio di piazza d’Armi è sempre seguita la richiesta di bonificare l’area dalle deiezioni canine.

3) La bozza di Ordinanza (che ad oggi non è ancora stata firmata) prevede il divieto di accesso ai cani solo su Piazza d’Armi. Per quanto riguarda il Parco della pace, tecnicamente nulla cambia da quanto già previsto dai Regolamenti comunali. I cani in queste aree andrebbero tenuti al guinzaglio, ma su questo punto, nonostante la questione sia stata persino dibattuta in Consiglio Comunale a seguito di un’interrogazione della minoranza, l’atteggiamento che abbiamo tenuto sulla questione è stato senza dubbio morbido, da sempre.

4) La sporcizia diffusa in Città è un problema innegabile: lo sono le deiezioni canine così come i mozziconi di sigarette per terra, i rifiuti del mercato lasciati sulla piazza, eccetera, eccetera, eccetera. Ogni questione va affrontata per quello che è: in passato abbiamo avuto atteggiamenti altrettanto duri con gli ambulanti del mercato, con il McDonald, e via discorrendo. Oggi parliamo di cani.

5) Controlli: è facile dire “avete solo da fare i controlli”. Organizzare un servizio di controllo specifico per il problema delle deiezioni canine non è semplice. Il servizio va fatto in borghese e prevede tempi lunghi di appostamento: ma uno ne becchi, e cento ti sfuggono. E’ inevitabile. Poi la questione di fondo è questa: come già detto al punto uno, di giorno tutti abbiamo il senso civico a guidarci, siamo tutti bravi e tutti cittadini modello. Quando tutti vedono! La sera, quando non c’è nessuno in giro e nessuno vede, il nostro senso civico, chissà perché, non esiste più, e al mattino ci troviamo i ricordini sul marciapiede. Il lock down ha dimostrato in maniera palese questo problema. Organizzare controlli efficaci è praticamente impossibile, a meno di mandare in giro di notte i vigili in tuta mimetica e farli nascondere dietro i cespugli per beccare chi non raccoglie la cacca del proprio cane. Quindi o esiste una cultura diffusa del problema, o il problema ci sarà sempre

6) La mia amministrazione sulla partita della gestione degli spazi e del difficile rapporto tra padroni dei cani e cittadini che dei cani non ne vogliono proprio sapere ha fatto passi da gigante. Ricordo solo alcuni risultati raggiunti: abbiamo istituito 2 aree cani, di cui una (quella di Via Einaudi) credo sia tra le più grandi d’Italia. Proprio l’area cani di via Einaudi ha causato innumerevoli problemi con il quartiere: deiezioni dappertutto sul vialetto di accesso, schiamazzi fino a tarda notte, esposti all’ASL che ci ha obbligato a restringere l’area a seguito delle denunce dei vicini. L’abbiamo sempre difesa a spada tratta. Volevate l’area cani? Ne abbiamo fatte due. Volevate le piante all’area cani? Le abbiamo messe, anche grazie all’aiuto della Freudemberg. Abbiamo istituito l’Ufficio Diritti Animali, abbiamo lavorato sulle colonie feline, stanziando specifici fondi per la loro gestione e sterilizzazione. E probabilmente molto altro, ma non seguendo direttamente la questione forse sono poco aggiornato.

7) Ho letto decine di commenti e post dove veniva chiaramente scritto che per colpa di pochi, ci avrebbero rimesso tutti. A tal proposito ribadisco che il provvedimento non aveva alcuna finalità di carattere punitivo, ma nasce dall’esigenza di destinare aree ad attività diverse, a mio avviso incompatibili con la presenza dei cani liberi di muoversi e di sporcare ovunque. Detto ciò, anche avessi voluto emanare un provvedimento punitivo, sarebbe più corretto dire che per colpa di MOLTI, ci rimettono tutti, stante la situazione evidente in giro per la Città.

8) Sui possibili ricorsi al TAR sono abbastanza tranquillo: l’Ordinanza è stata pensata nell’ambito dell’applicazione dei regolamenti comunali, che prevedono specificamente che in caso di destinazione specifica di una determinata area per un determinato utilizzo, è possibile porre delle limitazione all’accesso dei cani (art. 22 del Regolamento sul benessere animale)

Fatte queste dovute premesse, io non ho problemi a rivedere la questione. Ho già chiesto ieri la disponibilità all’Ufficio Diritti Animali per un incontro mercoledì prossimo, al fine di discutere i termini del provvedimento e analizzare nel dettaglio quanto già previsto nei diversi regolamenti comunali in materia. Fino alla prossima settimana l’Ordinanza non verrà firmata. Se si troverà una soluzione accettabile che salvaguardi anche il diritto di terzi a poter usufruire di aree libere da deiezioni canine, sono assolutamente disponibile a rivedere il provvedimento in maniera più morbida. Chiederò anche l’impegno all’Ufficio Diritti Animali e alle Associazioni animaliste di organizzare iniziative di sensibilizzazione, o qualunque altra iniziativa utile a contenere il problema sia delle deiezioni, sia degli spazi in cui i cani, in un modo o nell’altro, vanno controllati, e un aiuto nella loro gestione.

Capisco che chi possegga un cane abbia tutto il diritto di potersi muovere dove vuole, ma bisogna anche capire e tenere presente che, al contrario, ci sono un sacco di persone a cui i cani non piacciono, danno fastidio, fanno paura, e via discorrendo. Amministrare è sempre un equilibrismo tra sensibilità, interessi e diritti diversi, spesso difficile da trovare. Si accettano suggerimenti in merito, a patto che si parta dall’analisi di quanto fatto e si riconosca all’Amministrazione che tantissimo lavoro è stato svolto fino ad oggi, diversamente sarà difficile capirsi.

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