WEB TV & Comunicazione

Dopo il veto del preside della scuola, monsignor Nosiglia non verrà a Vigone e Cercenasco

Mons. Cesare Nosiglia

Mons. Cesare Nosiglia

27-10-2016-7:58- Dopo il veto del preside della scuola, monsignor Nosiglia non verrà a Vigone e Cercenasco. “ Far rispettare i valori più profondi di laicità dello Stato inseriti nella Costituzione”  con questa motivazione il preside dell’istituto comprensivo di Vigone e Cercenasco, Lorenzo Varaldo, non ha acconsentito che l’arcivescovo di Torino entrasse, il 4 novembre, nella scuola per incontrare gli studenti, cosa che invece era avvenuta in altre scuole del Pinerolese. E ha aggiunto “Se la scuola concedesse la visita al vescovo dovrebbe poi farlo, almeno ipoteticamente, con l’imam, con il pastore, con il rabbino, con un esponente delle associazioni atee. Lei può comprendere come questo significherebbe destrutturare completamente il ruolo della scuola della Repubblica”. 

La decisione, articolata in una lettera del preside che pubblichiamo integralmente, ha certamente posto l’attenzione su un argomento che dovrà essere approfondito e che al momento ha visto lo sconcerto dei due sindaci, Claudio Restagno di Vigone e Teresa Rubiano di Cercenasco, che sono concordi nell’affermare che questa situazione ha inciso nei rapporti scuola-amministrazione dovrà essere chiarita.

Visita annullata

Ma intanto Nosiglia non verrà ad incontrare i ragazzi: “ Non ci sono le condizioni ed è troppo tardi ormai per organizzare la visita”, questo il commento di don Roberto Debernardi, da 18 anni è  il parroco  dei due comuni della pianura del Pinerolese.

Convocato il Consiglio d’Istituto

Sulla vicenda ha preso posizione anche  Enrico Mion presidente del Consiglio d’Istituto che ha richiesto e ottenuto per domani (venerdì) una riunione con il preside nella quale affrontare il problema. “ L’incontro ci è stato concesso in tempi brevi e vedo in questo la volontà del capo d’istituto di trovare una soluzione. Il nostro obiettivo non è quello di far cambiare idea sul caso in questione ma di riflettere sull’opportunità di aprire la scuola a tutte le iniziative culturali anche nel rispetto delle altre religioni.

La lettera del preside inviata al parroco

“Gent.mo Parroco, 

mi scuso innanzitutto per il ritardo nel risponderle. 

Con la presente vorrei argomentare  la mia contrarietà a questo tipo di visita, contrarietà che trova la sua radice nella natura della scuola pubblica statale e nei principi costituzionali. 

La questione che il vescovo non voglia con questa visita convertire nessuno mi sembra del tutto fuorviante. Il ruolo che riveste, la sua carica, il tipo di visita sono evidentemente legate alla religione cattolica. Se vuole solo salutare i ragazzi e gli operatori, secondo me dovrebbe farlo negli spazi della parrocchia e/o in altri spazi che avrà in dotazione e tutti gli interessati potranno essere salutati e salutarlo.  

La stessa cosa varrebbe per qualunque altro rappresentante di religioni, così come per rappresentanti di idee politiche o altro. Io stesso faccio molta attenzione a non usare la scuola per fini non istituzionali e invito gli insegnanti a fare altrettanto. Sarebbe curioso e incoerente se sostenessi una posizione diversa nella scuola che dirigo. 

In questo penso semplicemente di far rispettare i valori più profondi di laicità dello Stato inseriti nella Costituzione.   

La laicità dello Stato non è infatti semplicemente il rispetto di tutte le posizioni, ma anche e prima di tutto la protezione delle istituzioni della Repubblica dalle ingerenze. Se la scuola concedesse la visita al vescovo dovrebbe poi farlo, almeno ipoteticamente, con l’imam, con il pastore, con il rabbino, con un esponente delle associazioni atee. Lei può comprendere come questo significherebbe destrutturare completamente il ruolo della scuola della Repubblica. 

Diverso sarebbe se l’istituzione scuola organizzasse un dibattito culturale tra esponenti di diverse religioni e atei, nel quadro di un curricolo scolastico di responsabilità della scuola.  

La questione, d’altronde, non può nemmeno essere posta dal punto di vista di “esonerare” qualcuno dalla visita, perché ciò porrebbe problemi educativi e di rapporti ancora più grandi. 

Sono invece favorevole e disponibile a informare le famiglie sulla visita pastorale e in merito agli appuntamenti del vescovo sul territorio, in modo che liberamente ognuno possa scegliere e non vedersi imposto questo incontro o dover fare attività isolate dai compagni mentre si svolge la visita. 

La ringrazio per l’occasione di confronto e di riflessione che mi ha offerto e mi impegno a farle sapere qualcosa al più presto. 

Cordiali saluti, Lorenzo Varaldo”

Guarda anche il video I valdesi sostengono: “il preside di Vigone garante del pluralismo della sua scuola”

Radar degli eventi

Non ci sono eventi imminenti

Chiudi
Please support the site
By clicking any of these buttons you help our site to get better

Versione mobile