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” Dante il vero amore”, spiegato a Pinerolo dal prof. Pirovano

 7-4-2015- 10:35- Giovedì 9 aprile alle ore 21 il professor Donato Pirovano, associato di filologia italiana presso l’Università di Torino, fra i più esperti dantisti nel panorama nazionale, terrà presso la sala Pacem in terris del Museo diocesano di Pinerolo una conferenza dal titolo Dante e il vero amore. Il prof. Pirovano proporrà un percorso che si snoda fra le tre cantiche della Divina Commedia, dimostrando come il tema dell’amore sia capace non solo di attraversare, nelle sue diverse declinazioni, la maggior opera dantesca, ma anche di diventarne il centro teorico ed artistico. La riflessione prenderà così le mosse proprio dal “cuore” della Commedia (i canti xvi, il xvii e il xviii, centrali nel Purgatorio e in tutta l’opera), in cui si sostiene che l’uomo è un soggetto «intrinsecamente, ontologicamente amoroso» e dunque che l’amore è condizione connaturata all’intera umanità: «creato a immagine e somiglianza di Dio, l’uomo possiede, come doni altissimi del suo Creatore, la libertà, vale a dire la facoltà di scegliere liberamente ciò che desidera, e l’amore il quale può orientarsi in direzioni diverse, ma che, se ben guidato, tende esclusivamente al sommo bene, che è lo stesso Dio». È in Beatrice che l’amore si manifesta nella sua forma più alta e nobile, quella caritatevole, che inizia e finisce in Dio: Dante, come ogni cristiano, «non ha bisogno di buttar via un amore finito» (quello per Beatrice) «per amore dell’amore infinito» (quello per il Creatore), «ma lo può positivamente assumere e inserire in quello infinito». Per questo «il Paradiso è la cantica del vero amore», perché «l’indicibile grazia, che Dante un giorno incontrò sulla terra in Beatrice, era veramente il trasparire di quell’eterna grazia che per prima ha amato l’uomo dall’eternità». D’altra parte però, come è noto, l’amore può anche farsi passione distruttrice che agisce ‒ secondo la pericolosa teoria di Andrea Cappellano e di Guido Cavalcanti ‒ in modo irresistibile e travolgente, «ottenebra la parte più nobile e propria dell’essere umano» (ovvero la ragione) e porta chi vi indulge alla «bufera infernal, che mai non resta», eterno destino di coloro che hanno sottomesso la ragione al desiderio, come Francesca da Rimini.

Pirovano guiderà dunque gli ascoltatori in un percorso affascinante e stimolante, che riporta alla luce la concezione dell’amore dantesco, una concezione così universale da essere ancora in grado di parlare agli uomini d’oggi.

Alla serata, inserita nella Rassegna Chitarristica Pinerolese, interverrà anche il chitarrista Beniamino Trucco che proporrà una selezione di brani.

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