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Dai sindaci del Pinerolese un appello al futuro sindaco di Torino

foto torinoRiceviamo e pubblichiamo un documento condiviso anche da alcuni sindaci del Pinerolese rivolto al futuro sindaco di Torino

Questo documento è stato presentato stamane in una conferenza stampa presso la sede provinciale di MCL a Torino: un’appello ai candidati a sindaco di Torino Stefano Lo Russo e Paolo Da Milano. Il documento è stato sottoscritto, finora, da centinaia di consiglieri comunali e da molti sindaci. Tra i primi cittadini aderenti: Giorgio Merlo (Pragelato), Alberto Rostagno(Rivarolo Canavese), Francesco Casciano(Collegno), Roberto Costelli(Cumiana), Sergio Paschetta(Cavour), Davide Eboli(Ceres), Gianluca Blandino(Rubiana), Mario Moschietto(Pralormo), Mauro Vignola(Bobbio Pellice), Ugo Papurello(San Carlo Canavese), e Loredana Devietti(Ciriè).

 

Appello degli amministratori locali dei territori ai candidati sindaci di Torino

 

 

  1. La pessima riforma Del Rio del 2014 ha abolito le Province – l’ente storicamente più vicino ai Comuni – per sostituirle con le Città Metropolitane. Il risultato è stato un fallimento politico,organizzativo, amministrativo, gestionale e logistico con cui occorre, purtroppo, fare i conti quotidianamente.

 

  1. Le ultime due gestioni dell’area metropolitana torinese – quella guidata prima da Fassino e poi da Appendino  sono state ispirate e condizionate,anche comprensibilmente,da una logica da una cultura ‘torino centrica’.Cioè da una gestione che,di fatto,ha puntato tutto su Torino trascurando i bisogni e le istanze della ‘Città metropolitana’, in particolare i Comuni della seconda cintura torinese.

 

  1. È noto che la ‘Città metropolitana’ di Torino è unica nell’intero paese per la sua composizione e articolazione territoriale. Territori profondamente diversi l’uno dall’altro che richiedono politiche diverse e,soprattutto,un a guida politica sovracomunale autorevole permanente.

 

  1. In questi anni è semplicemente mancata la figura di un ‘Sindaco metropolitano’. E, in assenza di questa figura e di ciò che politicamente poteva esprimere, è cresciuta specularmentel’emarginazionedeiterritoridellasecondacinturatorinese.Dove,cioè,ilruoloelafunzionedellevecchieProvinceerapiùincisivaedeterminante.È,quindi,indispensabile individuare find’ora i vicesindaci metropolitani.

 

  1. Si è sperimentato concretamente l’assenza di politiche attive attorno ai temi che caratterizzano principalmente quei territori: dalla manutenzione ordinaria e straordinaria all’ istruzione; dalla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale al turismo; dai servizi al welfare. Insomma, è mancata una ‘regia’ politica che avesse l’obiettivo di far crescere un territorio in simbiosi con la città e il suo hinterland.

 

  1. Apprendiamo, con un po’ di sconcerto, che nella campagna elettorale continua ad essere un elemento decisamente secondario la questione del ruolo e della funzione della ‘Città metropolitana’. Un’assenza che ci preoccupa e, soprattutto, rischia di continuare a penalizzare interi territori.

 

  1. Si dica con chiarezza, a cominciare dagli ultimi giorni della campagna elettorale in vista della scelta del ballottaggio, se si vuole continuare a considerare la ‘Città metropolitana’ un ente di serie B o se, al contrario, si pensa di voler governare realmente i territori della intera ‘Città metropolitana’torinese.

 

  1. La ‘Città metropolitana’ non potrà più ridursi, com’è stato in questi anni, al di là di ogni polemica politica e men che meno personale, un ente sostanzialmente e politicamente inutile. candidati a sindaco di Torino dicano con chiarezza cosa intendono fare.

 

  1. Senza un governo del territorio, reale ed autentico, si consolida definitivamente l’emarginazione e la perifericità di buona parte della ‘Città metropolitana’ torinese compromettendone il suo futuro e la sua stessa‘mission’.

 

  1. In ultimo, ma non per ordine di importanza, se non si ritiene più che la ‘Città metropolitana’possa essere governata con la dovuta intelligenza, dedizione e passione, allora lo si dica apertamente senza ulteriori ipocrisie. La sola gestione burocratica e protocollare non è più sufficiente.Sarà in quel momento che si potrà attivare una iniziativa politica pubblica per la vera possibilità di governo di quest’Ente intermedio.

 

 

 

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