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Buona domenica a Torre Pellice dove è arrivato un barcone di aiuti economici

torre pellice_I26-03-2017- 08:00 – Con una pagina rivolta all’accoglienza,  siamo al 17°appuntamento con la  rubrica della “Buona domenica” che, prendendo le distanze dai ritmi frenetici che il web impone, va alla ricerca  di  notizie, per approfondirle o riflettere su quanto è accaduto. E visto che è una giornata di festa, cercheremo di dare solo belle notizie o almeno di vedere il bicchiere mezzo pieno, raccontandone quindi l’aspetto migliore: buona lettura.

 Micro accoglienza diffusa. Tre parole per sintetizzare un pensiero, un’idea, una scelta: quella di aprire la porta al migrante. Ma dietro a questo gesto c’è una profonda analisi del problema. Affiorano i dubbi, si pensa alle conseguenze, ma anche ai benefici. Ad insegnare a guardare con occhi diversi chi arriva da una terra lontana è stata la Val Pellice.Qui i sindaci hanno accettato di siglare un protocollo d’intesa con il prefetto per regolare l’arrivo dei flussi di migranti. Non più tutti insieme e in un unico posto, come era accaduto a Villar Pellice, ma pochi per volta ospitati nei paesi.

Torre Pellice ha fatto da apripista a questo nuovo modo di pensare. Poi con il passaparola è arrivato il contagio. A diffondere il virus dell’accoglienza è stato il giovane sindaco di Torre Pellice, Marco Cogno, che ha riunito intorno ad un tavolo gli altri sindaci. “Dobbiamo aiutare queste persone ad integrarsi, se li conosciamo, capiremo meglio le loro storie, le paure e le speranze. E queste sono proprio uguali a quelle di chi si tramanda un cognome valdese. Diamo loro delle opportunità e vedrete che nessuno di noi si pentirà”. Parole che devono aver fatto breccia nel cuore dei sindaci della valle. Ma era necessario anche trovare una strada per aprire le menti, perché qui si doveva ragionare e serviva tempo. Ed ecco che è arrivata la soluzione politica della micro accoglienza diffusa, quella che non crea impatti con i territori, che non porta squilibri fra chi qui è nato e chi qui è arrivato. Fra chi parla patois e chi la lingua della sua terra. Nelle valli dei valdesi ora si cucinano piatti di supa barbetta e di couscous.

Il migrante diventa una risorsa e aiuta a sostenere il welfare locale. A Torre Pellice, che nel periodo dell’emergenza ha ospitato 66 stranieri, sono in arrivo 37 mila euro. I soldi, una sorta di  premio una tantum, non serviranno per la loro accoglienza, ma andranno alle famiglie del posto in difficoltà, il Comune userà questa somma per l’emergenza casa e per abbattere la tassa rifiuti alle famiglie che a causa della crisi non riescono più a pareggiare i conti.

 

Buona domenica

Antonio Giaimo

 

Per segnalare delle storie per la rubrica “Buona domenica” scrivere a redazione@comeedove.it

 

 

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