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All’ospedale di Pinerolo, nei reparti covid, un pronto soccorso psicologico

Ospedale Agnelli di Pinerolo

Ospedale Agnelli di Pinerolo

Il Covid lascia segni sia nei pazienti sia nei loro parenti e anche fra il personale sanitario, per questo motivo all’ospedale di Pinerolo, nei reparti covid,  è stato attivati un pronto soccorso psicologico. Sono ormai triplicati rispetto allo scorso anno gli interventi che il servizio di Psicologia dell’Emergenza dell’Asl To3 ha compiuto nel corso del 2020. Dal mese di marzo, con l’inizio della pandemia, 638 persone – cittadini, pazienti, familiari di malati, operatori sanitari – si sono rivolte al team degli specialisti dell’azienda sanitaria, che ha erogato circa 2.000 prestazioni fra colloqui e sedute terapeutiche, per problematiche legate all’emergenza Covid-19.  Ora l’Asl To3 ha voluto rafforzare e strutturare in modo continuativo e quotidiano questa attività di supporto, istituendo un servizio di pronto soccorso psicologico direttamente nelle aree ospedaliere più critiche, come reparti Covid e Dea. Due nuovi psicologi sono operativi a tempo pieno negli ospedali di Pinerolo e Rivoli (e a disposizione dell’ospedale di Susa e delle altre strutture che ospitano malati Covid) per aiutare personale sanitario, familiari di pazienti o pazienti stessi, garantendo una presenza costante e immediata in caso di bisogno. Il servizio è in funzione dal 1° dicembre e continuerà fino alla fine della pandemia Covid.

L’obiettivo è sostenere i pazienti in particolare difficoltà per la paura della malattia e a causa della solitudine e dell’impossibilità di vedere i propri cari, i familiari che hanno dovuto sopportare un lutto, gli operatori sanitari che da mesi all’interno degli ospedali vivono situazioni di stress e di disagio fuori dall’ordinario.

 “Fin dall’inizio dell’emergenza Covid-19 abbiamo dedicato particolare attenzione alle conseguenze psicologiche che l’ansia e lo stress legati alla diffusione dell’epidemia avrebbero potuto generare, potenziando il servizio di Psicologia dell’Emergenza che da tempo è presente nell’azienda sanitaria – sottolinea il direttore generale dell’Asl To3, Flavio Boraso -. I numeri delle richieste di sostegno arrivate ci dicono che è stata una scelta doverosa, tanto che ora abbiamo deciso di supportare ulteriormente i nostri operatori, i pazienti e i loro familiari istituendo un servizio diretto in ospedale, pronto a intervenire in caso di necessità”.

L’attività di pronto intervento va ad aggiungersi ai sette ambulatori per il trattamento della sofferenza psicologia da Covid-19 che l’Asl ha allestito a partire da aprile: due ospedalieri, a Pinerolo e Rivoli, e cinque territoriali a Collegno, Venaria, Pinerolo, Susa e Orbassano, aperti tutti i giorni e con accesso attraverso prescrizione del proprio medico di Medicina generale (per prenotarsi telefonare al 335 5962980, attivo dal lunedì al venerdì ore 10-16, oppure scrivere a una mail a psicologiaemergenza@aslto3.piemonte.it). Vi operano 18 professionisti del team di Psicologia dell’Emergenza, un nucleo di specialisti del servizio di Psicologia, che da anni è attivo all’interno dell’Asl To3 e normalmente interviene in eventi e situazioni eccezionali che possono avere un forte impatto sia sui cittadini che sul personale sanitario coinvolto.

Nella maggior parte dei casi presi in carico, è stata riscontrata la presenza di una sintomatologica assimilabile al DPTS, il Disturbo post traumatico da stress, con caratteristiche come incapacità di provare emozioni positive, distacco nei confronti degli altri o verso attività ritenute in precedenza significative, ipervigilanza, umore irritabile, problemi di concentrazione, difficoltà relative al sonno.

A essere colpite sono persone che hanno avuto a che fare direttamente con il Covid (come pazienti o familiari) ma soprattutto persone che non ne sono entrate in contatto, subendo però gli effetti psicologici negativi del lockdown e della situazione di emergenza continua o di paura legata a un possibile contagio. Può diventare un disagio di lungo periodo: ad oggi il 17% dei casi seguiti (oltre un centinaio) è rappresentato da pazienti che si sono rivolti agli ambulatori nei mesi di marzo e aprile e che da allora continuano ad aver bisogno di sostegno.

 

 

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