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Acqua con il contagocce nei rifugi alpini. Mancano i nevai, servizi a rischio.

Foto dell’archivio del rifugio Selleries pubblicata su Facebook

Foto dell’archivio del rifugio Selleries pubblicata su Facebook

Guardano con attenzione al meteo, che per  i prossimi giorni prevede una perturbazione,  i gestori dei rifugi alpini delle val Pellice e val Chisone che devono fare i conti con i problemi legati alla siccità. In certi casi come per il rifugio Selleries a Roure anche il gruppo elettrogeno che funziona grazie ad un rio produce pochissima energia.

Spiega il gestore del rifugio Massimo Manavella: «In questi giorni con l’innalzamento della temperatura si è sciolta un po’ di neve ed è arrivata un poco d’acqua, ma è una gioia che durerà poco, siamo stati a secco per un mese e di conseguenza non si potevano usare i bagni».

E il gestore guarda con apprensione a quando saliranno i margari negli alpeggi che avranno bisogno di acqua per abbeverare le mucche e che dovranno usare il gruppo elettrogeno per le mungiture, con poca acqua ci saranno ancora problemi per il rifugio e tutto diventerà più critico quando in estate si apriranno le seconde case.

Situazione leggermente migliore per rifugio Jervis in val Pellice che capta l’acqua da una sorgente molto grande. «Ma i problemi legati alla siccità sono ben presenti- precisa il gestore del rifugio, Roby Boulard- per ora l’acqua noi l’abbiamo ma la situazione è destinata a peggiorare, da tre anni non ci sono più nevai».

A.G.

Foto dell’archivio del rifugio Selleries pubblicata su Facebook

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