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12 cortometraggi per dire NO alla violenza di genere con #mifidodite

33066041_941368702707869_8984336435154780160_nUn NO forte, deciso e, sempre più consapevole, contro la violenza di genere è il messaggio che, anche quest’anno, domenica 20 maggio 2017, si è levato dal palco del Teatro Sociale di Pinerolo, con il #mifidodite. A cura della Diaconia ValdeseCoordinamento Opere Valli,

il #mifidodite è parte integrante di XSONE 5.0 nonché presentazione dell’omonimo progetto e rassegna di cortometraggi che vede coinvolte le scuole superiori, ma non solo, e i centri di formazione del pinerolese, nell’ambito della prevenzione e sensibilizzazione sulla tematica della violenza di genere che abbraccia la campagna “Ferite, a volte uccise” dell’8xmille del 2013 dell’Unione delle Chiese Valdesi e Metodiste, improntata all’impegno etico e sociale.

Giunto alla sua quarta edizione, grazie all’importante contributo dell’8X1000 delle Chiese Valdesi e Metodiste, il #mifidodite presenta numeri non da poco. Numeri che sono stati il filo conduttore della rassegna che ha visto sul palco due giovani studenti – che hanno partecipato al progetto in questo anno scolastico -, ossia Eleonora e Giuseppe, a presentare i cortometraggi, staff organizzativo ed associazioni di volontariato che da anni collaborano con il progetto. Numeri dipinti in arancione – il colore scelto dalle Nazioni Unite per richiamare l’attenzione sul fenomeno della violenza e come simbolo della speranza di un futuro in cui le donne non saranno più vittime di violenza – su cartelli bianchi, raccontati da alcuni dei protagonisti della serata.

Nato con l’intento di focalizzare l’attenzione dei ragazzi non tanto sulla singola situazione di violenza, quanto sulle caratteristiche comportamentali comuni a tutte, #mifidodite ha voluto coinvolgere, in prima battuta, gli studenti, passando di riflesso ai genitori, insegnanti e al territorio intero. Grazie al lavoro di un team affiatato e preparato si sono create le condizioni affinché, attraverso riflessioni e azioni concrete, si giunga a trovare la modalità che funga da propulsore ad un cambiamento culturale.

Da queste premesse, il progetto ha preso forma, declinandosi nell’arco di otto mesi (da ottobre a maggio), in sei momenti cardine – IncontriParliamoci, Fucina CreativaRassegna di Cortometraggi,  serate di sensibilizzazione - che hanno coinvolto gli studenti e le studentesse di alcune classi  degli Istituti Superiori del territorio Pinerolese, e non solo (Liceo Scientifico Marie Curie di Pinerolo, I.I.S. Alberti Porro di Pinerolo, I.I.S. M. Buniva di Pinerolo, Istituto Arturo Prever di Pinerolo e Osasco,

Liceo G.F. Porporato di Pinerolo, Istituto Maria Immacolata di Pinerolo, Collegio Valdese di Torre Pellice, Engim Piemonte di Pinerolo, Istituto Alberghiero “Giolitti Bellisario Paire” di Barge, in provincia di Cuneo, e tre scuole medie: Villar Perosa, Bibiana e Perosa Argentina.

10 cortometraggi e due video, uno realizzato con gli studenti delle scuole medie ed un altro all’interno dello scambio internazionale denominato Face To Face che, domenica 20 maggio sono diventati protagonisti sul palco del Teatro Sociale. Storie, sensazioni, emozioni per riflettere sulla violenza, interpretate dai ragazzi, sotto la regia di Anna Giampiccoli; parole, riflessioni, considerazioni e osservazioni grazie alle quali i ragazzi stessi intrecciano la perfetta sinossi dello spettacolo. In un’ottica di ulteriore sensibilizzazione della cittadinanza tutti i cortometraggi saranno visibili e scaricabili dal sito www.xsone.org, subito dopo il 20 maggio.

Una serata per dare voce ad un progetto culturale di sensibilizzazione e cambiamento; per dare voce ai ragazzi che lo hanno vissuto in prima persona, metabolizzandolo e interpretandolo; per coinvolgere il territorio e le istituzioni: una serata per dire NO alla violenza di genere! “Una serata foriera di grandi emozioni e soddisfazioni che - come conclude la regista - consiste nel vedere la soddisfazione di tutti per il grande lavoro svolto ma anche quella personale che sta nel poter contribuire ad un cambiamento culturale nel quale credo e crediamo fermamente”.

Ed eccoli i numeri:

Staff organizzativo

340 – Le ore che sono state impiegate per ideare e gestire da un punto di vista progettuale il #mifidodite

4 – Il numero delle Associazioni che hanno collaborato nel corsi di questi 4 anni al progetto: Svolta Donna, AnLIb, Uomini in Cammino e Club Zonta di Pinerolo (Paola Paschetto – ideatrice del progetto e project manager)

2440 – I ragazzi e le ragazze coinvolti/e nel progetto nel corso dei quattro anni di attività. Ma anche 120 classi, 19 scuole del territorio tra scuole elementari, medie e superiori, 10 comuni coinvolti e 70 studenti in alternanza scuola-lavoro (Susanna D’Amore, referente Area Scuole di Giovani e Territorio che si occupa a livello organizzativo di gestire i contatti con le scuole)

5000 – Le persone che hanno assistito ai vari eventi organizzati all’interno del #mifidodite, ossia rassegne, convegni e serate di sensibilizzazione.

3500 – Le locandine realizzate per promuovere gli eventi del #mifidodite.

Oltre 100 – Le persone coinvolte  a livello organizzativo come maschere, personale di sala, segreteria organizzativa, addetti stampa… (Monica Onnis, responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione del Coordinamento Opere Valli della Diaconia Valdese).

6500 – I messaggi whats app che la counsellor ha scambiato con gli studenti che si sono rivolti a lei nel corso del Parliamoci, lo spazio che prevede colloqui di persona. 

160 – Gli studenti che si sono rivolti alla counsellor nel corso dei 4 anni per un totale di circa 480 ore di colloqui (Alessandra Mattiola, counsellor).

44 – I cortometraggi che la regista ha girato con gli studenti durante i 4 anni.

424 – Gli attori coinvolti e che ci hanno messo la faccia.

400 – Le ore di riprese effettuate.

900 – Le ore per il montaggio (Anna Giampiccoli, regista, attrice e operatrice teatrale)

Face to Face – Scambio Internazionale tenutosi in Estonia

32 – I ragazzi provenienti da 5 stati europei – Italia, Spagna, Georgia, Ucraina ed Estonia – che hanno partecipato alla scambio (Laura D’apote,

48 – Le ore dedicate alla formazione in collaborazione con il progetto #mifidodite sul tema dello scambio: stereotipi e parità di genere (Abel

Associazioni:

188 - Le donne che si sono rivolte a Svolta Donna nel 2017 di cui 17 casi di emergenza e 6 ospitate in Casa Rifugio con 7 minori. Inoltre, i 3/4 delle 188 donne hanno ricevuto consulenza legale e/o psicologica;

2008 – L’anno di nascita del Centro Antiviolenza

76 – Le donne prese in carico con assistenza psicologica e/o legale nel 2008

6 – Gli sportelli di Svolta Donna sparsi sul territorio

45 – Le  volontarie attive sul Centro; 2 dipendenti; 1 educatrice per Casa Rifugio come previsto dalla normativa e 1 operatrice del Centro

800093900 -  Il numero verde (Silvia Lorenzino, Svolta Donna).

-1 - Perché nell’insieme infinito dei numeri, esistono anche quelli relativi e fra questi quelli negativi. È facilmente intuibile che nel sistema di valori, dal punto di vista corrente,  “+” è meglio di “-”. E che i numeri negativi sono quelli che rappresentano un bilancio esistenziale sfavorevole (Alessia Grande, AnLib)

4=3+1 – Rappresentano i 3 gruppi di uomini (2 a Pinerolo e 1 in Val Pellice) più 1 Associazione, ossia Liberi dalla Violenza che gestisce un Centro di Ascolto e di aiuto per uomini che hanno commesso una quelache forma di violenza nelle relazioni intime, oppure vivono queste relazioni con disagio e difficoltà.

25 – Sono gli anni in cui, ogni 2 settimane, si riuniscono i gruppi di uomini per parlare di loro, delle loro vite, problemi, pensieri, desideri ed emozioni, imparando ad ascoltare senza giudicare e a rispettare le differenze.

120 – Gli uomini che sono passati nei gruppi (Beppe Pavan, Uomini in Cammino).

99 – Gli anni durante i quali Zonta promuove il miglioramento della posizione della donna sul piano legale, economico, professionale e culturale.

1919 – Anno nel quale è stato fondato il Club Zonta dalla scrittrice e giornalista Marian de Forest a Buffalo negli Stati Uniti.

33.000 – I membri che compongono lo Zonta in più di 1.200 club in 69 paesi.

1985 – Anno nel quale è stato fondato lo Zonta Club Pinerolo che ad oggi conta 26 socie attive.

550 – Le borse arancioni che lo Zonta Pinerolo ha fornito al #mifidodite che sono state consegnate a tutti gli spettatori della rassegna con materiale informativo del progetto e delle associazioni (Giulia Duò, Zonta Club Pinerolo)

Numeri, numeri e numeri; una grande macchina per dire NO alla Violenza di genere. Il tutto progettato, coordinato e diretto dallo staff formato da Paola Paschetto, ideatrice del progetto; Alessandra Mattiola, counsellor; Anna Giampiccoli, attrice e regista e Susanna D’Amore, coordinatrice Area Scuole del Servizio Giovani e Territorio, all’interno del quale è inserito il progetto #mifidodite.

Questi alcuni dei numeri che possono aiutarci a tracciare un ideale profilo di quello che è stato, è, e sarà il progetto #mifidodite. Un progetto che parte da una negazione assoluta, quella della violenza, in particolare quella sulle donne, e lo fa andando a parlare con i giovani, in un percorso di sensibilizzazione e prevenzione, in grado di riflettersi sul territorio e sulla società intera. Un progetto emotivamente forte, che ha creato consapevolezze nuove, non solo tra i ragazzi che durante i mesi hanno imparato a mettersi “a nudo”, a confrontarsi con loro stessi e con gli altri, ma anche e, soprattutto, tra gli operatori che hanno creato e seguito il #mifidodite.

“Quattro anni durante i quali – afferma la Paschetto – si sono create importanti collaborazioni e sinergie. A partire dallo splendido lavoro di squadra con le tre associazioni del territorio – AnLib, Svolta Donna e Uomini in Cammino – che ci hanno seguito nelle varie fasi del progetto fino ai dirigenti scolastici e ai docenti che ci hanno permesso di entrare nelle loro scuole e classi, creando le condizioni ottimali lavorare a stretto contatto con i ragazzi. Dalla scorsa edizione si è sancita la collaborazione con lo Zonta Club Pinerolo che, quest’anno, ha omaggiato le borse arancioni contenenti materiale informativo che verranno consegnate a tutti gli spettatori all’ingresso del teatro”.

Il #mifidodite anche quest’anno si è presentato con alcune novità: un video realizzato con i ragazzi del progetto internazionale Face to Face*  ed un corto con i ragazzi delle scuole medie nel quale si parla di stereotipi.

“Il #mifidodite – racconta Susanna D’Amore – nell’ottica di innescare un virtuoso processo di cambiamento culturale attraverso la riflessione e il confronto con le nuove generazioni, anche quest’anno ha coinvolto molti Istituti scolastici raggiungendo anche la fascia d’età più piccola; infatti abbiamo realizzato il percorso con successo con un paio di Istituti Primari del territorio’.

‘La prima grande evoluzione del progetto nel corso degli anni – afferma Anna Giampiccoli - è stata l’apertura alle scuole elementari e medie. Ci siamo rese conto che dal momento che l’obiettivo primario del progetto è quello di operare un cambiamento di tipo culturale per prevenire la violenza di genere, è importante e fondamentale intervenire sin dalla più giovane età’.

‘Naturalmente il progetto è stato adattato in base all’età dell’utenza – prende la parola Alessandra Mattiola -,  con i più piccoli è stato affrontato in modo diverso rispetto a come lo facciamo di solito con gli Istituti superiori. Per quanto riguarda le scuole superiori, forse, l’evoluzione più importante è stata quella di dare più spazio alla creatività degli studenti per esprimere le proprie emozioni. Affrontare la tematica puntando l’attenzione sull’emotività e sensibilità dei ragazzi permette loro di accostarsi al problema in maniera spesso molto profonda, favorendo la riflessione e il confronto attraverso il coinvolgimento emotivo che viene poi pienamente espresso attraverso la creazione artistica’.

‘Nell’ideazione e creazione di ciascun cortometraggio – prosegue la Giampiccoli – gli spunti e le ispirazioni possono arrivare da tutte le parti: dalla composizione di numero e genere del gruppo di attori, ai luoghi messi a disposizione per le riprese, all’individuazione del messaggio che si vuole trasmettere. Fondamentale, infatti, è il lavoro svolto dagli studenti durante gli incontri collettivi della prima fase del progetto. Da questi incontri sono stati prodotti dei materiali: dai post-it alle interviste realizzate con la tecnica del teatro delle ombre, che mi hanno fornito l’ispirazione per l’ideazione dei cortometraggi’.

 

 

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